0
0
0
s2sdefault

“Nonostante la guerra stia frantumando il già precario senso di sicurezza delle persone, la croce che uomini e donne portano sta avendo anche effetti sorprendenti: sono molti, infatti, coloro che spinti dal dramma che conoscete, riflettono sul senso della loro vita e si avvicinano alla fede. Ancora una volta il Signore fa scaturire il bene dal male!”.

 

 

 

È un passaggio della lettera scritta da mons. Vitaliy Krivitskiy, vescovo della diocesi di Kyiv-Zhytomyr e affidata alla Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) che da tempo sostiene i sacerdoti ucraini affidando loro la celebrazione delle messe. A tale riguardo il vescovo Krivitskiy ricorda che anche la comunità dei fedeli ucraini è vicina ai loro sacerdoti: “L’obolo della vedova resiste. Nonostante le loro modeste pensioni, i fedeli ucraini stanno infatti donando tutto quello che possono per sostenere i sacerdoti, pur essendo delle offerte pressoché simboliche. In questi mesi drammatici le comunità dei fedeli non possono fare quindi molto per i loro pastori, impegnati su un altro fronte della guerra, quello della cura delle ferite spirituali e umane. Sono reperibili 24 ore su 24, celebrano la messa, impartiscono i Sacramenti, sono a disposizione di chi ha sofferto un lutto e di chi è disperato per aver perso tutto quello che aveva”.

Da qui l’appello del presule ai benefattori di Acs: “In vista della Commemorazione dei defunti del prossimo 2 novembre, invito a rinnovare questo impegno donando tramite Acs per la celebrazione di messe da parte dei ministri di Dio che sono in Ucraina e in tanti altri territori del mondo, come il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia meridionale. Questo permetterà loro di sopravvivere e di sostenere quanti sono afflitti dalla tribolazione e necessitano di aiuto”.

Nel 2021 sono state celebrate complessivamente 2.095.677 messe. In questo modo Acs ha potuto aiutare in tutto il mondo 52.879 sacerdoti, in media uno su otto. La ripartizione delle offerte per messe rispecchia le condizioni di povertà dei diversi continenti: il 29,8% è stato destinato all’Africa, il 36,5% all’Asia e al Vicino e Medio Oriente, il 16,3% all’America Latina e il 17,4% all’Europa occidentale e orientale.

 

Forum Famiglie Puglia