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“Confermare la prelatura dell’Opus Dei nell’ambito autenticamente carismatico della Chiesa, specificando la sua organizzazione in sintonia alla testimonianza del Fondatore, San Josemaría Escrivá de Balaguer, e agli insegnamenti dell’ecclesiologia conciliare circa le prelature personali”.

 

 

È l’obiettivo del Motu proprio del Papa “Ad Charisma tuendum”, diffuso ieri (SCARICA). “Mediante la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, che riforma l’organizzazione della Curia Romana per meglio promuoverne il servizio a favore dell’evangelizzazione, ho ritenuto conveniente affidare al Dicastero per il Clero la competenza per tutto ciò che spetta alla Sede apostolica circa le prelature personali, delle quali l’unica finora eretta è quella dell’Opus Dei, in considerazione del preminente compito in essa svolto, a norma del diritto, dai chierici”, spiega Francesco.

“La Prelatura dipende dal Dicastero per il clero che, a seconda delle materie, valuterà le relative questioni con gli altri dicasteri della Curia Romana”, si legge nel primo articolo del Motu Proprio: “Il Dicastero per il clero, nella trattazione delle diverse questioni, dovrà avvalersi, mediante l’opportuna consultazione o trasferimento delle pratiche, delle competenze degli altri dicasteri”.

“Ogni anno il Prelato sottoporrà al Dicastero per il clero una relazione sullo stato della Prelatura e sullo svolgimento del suo lavoro apostolico”, dispone il Papa all’articolo 2, in cui a proposito degli Statuti si stabilisce che “saranno convenientemente adeguati”, su proposta della Prelatura, “da approvarsi dai competenti organi della Sede Apostolica”. “Per la tutela del dono peculiare dello Spirito, occorre una forma di governo fondata più sul carisma che sull’autorità gerarchica”, osserva Francesco, precisando che “il prelato non sarà insignito, né insignibile dell’ordine episcopale”, ma potrà fregiarsi del titolo di protonotario apostolico soprannumerario. A partire dal 4 agosto, quando entrerà in vigore il Motu proprio, “tutte le questioni pendenti presso la Congregazione per i vescovi relative alla prelatura dell’Opus Dei continueranno ad essere trattate e decise dal Dicastero per il clero”.

 

 

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