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Papa Francesco, ha affidato ai partecipanti al Congresso mondiale Signis, l’associazione mondiale cattolica per la comunicazione, un messaggio importante: “promuovere la pace anche nel mondo digitale spesso luogo di ‘tossicità’, discorsi d’odio e fake news”.

 

 

 

L’incontro è in programma dal 15 al 18 agosto prossimi a Seoul, in Corea del Sud, “terra - scrive il Papa  - la cui storia di evangelizzazione dimostra il potere della parola stampata e il ruolo essenziale dei laici nella diffusione del vangelo, senza dimenticare le molte comunità del nostro mondo che rimangono escluse dallo spazio digitale”: anche per loro bisogna rimboccarsi le maniche, “facendo dell’inclusione digitale una priorità” in modo da dare “un contributo significativo alla diffusione di una cultura di pace fondata sulla verità del vangelo”.

La comunicazione, infatti, non è solo una professione, ma un servizio al dialogo e alla comprensione tra individui e comunità più ampie, alla ricerca di una convivenza serena e pacifica.

Nel pieno cammino sinodale, ascoltarci reciprocamente vuol dire “crescere nella consapevolezza di partecipare a una comunione che ci precede e ci include”.

In questo modo, sarà possibile “creare una Chiesa sempre più ‘sinfonica’, la cui unità si esprime in una polifonia armoniosa e sacra”.

 

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