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Con le seguenti osservazioni, mi ricollego idealmente all’ormai superata consuetudine di scrivere (l’inutile), per quanto attesa letterina di Natale perché, con la sua intrinseca evanescenza ossia con la promessa del (piccolo) compilatore di avere un comportamento lodevole per l’intero anno, essa veniva puntualmente disattesa.

 

 

 

Diventava un (astuto) espediente, certamente suggerito, che serviva a intenerire il cuore del destinatario, solitamente il papà, e indurlo a elargire qualche soldino. Sempre utile e mai da rifiutare. Anzi!

Svanito il significato del gesto, apprezzato e ricompensato per quanto possibile, il messaggio contenuto in questa letterina è idealmente destinata a un papà speciale, a Babbo Natale, spero più persuasivo. Gli chiedo di dispensare questi insoliti doni, materiali e morali, facendoli trovare sotto l’albero o appesi al camino, perché non sembrino moniti, ma buoni propositi. Immaginando che anche questa messinscena faccia parte della magia del Natale! Ecco allora…

Caro Babbo Natale vorrei che regalassi un po’ di buon senso e di senso civico:

- ai fumatori, quelli incivili e zozzoni, un posacenere tascabile così non gettino più le cicche per la via - sporcando le strade urbane e non - e ai proprietari dei locali di ristorazione che appongano fuori dal locale, posaceneri a gogò, con la ferma pretesa, rivolta agli avventori, di spegnervi le sigarette, quando escono dal locale!

- una bottiglia d’acqua ai proprietari di cani che, per necessità fisiologiche, fanno la pipì sui muri o dove capita, i cui effetti esteticamente e olfattivamente sono disgustosi e anti igiene pubblica;

- una bustina di plastica ai proprietari dei cani perché vi ripongano gli escrementi e non li lascino alla vista di tutti. E mi fermo qui per non apparire disgustosa;

- un senso di necessaria consapevolezza, rivolta ai concittadini automobilisti che, incuranti della pessima condizione del pianeta su cui viviamo, lasciano acceso il motore, impegnati a chattare. Lo stesso monito è rivolto alle istituzioni locali nei cui locali di attività continuano a tenere accesi i termoconvettori (perché centralizzati) con un evidente, vergognoso spreco di energia e sprezzo a tutto e a tutti. Ignorando che ciò grava nei bilanci economici di gestione. Che, naturalmente, paga il cittadino, ma anche chi è artefice di questo malsano costume.

Infine un invito a regalare agli amministratori locali un impegno a curare il verde pubblico ossia a innaffiarlo durante i caldi estivi, a controllare che gli impianti idrici funzionino di fatto e non a parole; a recarsi di persona nelle marine di competenza perché provvedano a ripristinare ciò che manca oppure è indecoroso (come i bagni della Villa comunale), non stando seduti dietro la scrivania e teorizzare, ma girando personalmente o attraverso incaricati consapevoli, e segnando le carenze di ogni ordine e grado, esistenti nei quartieri di questa città.

Caro Babbo Natale, ti prometto che, se mi accontenterai, il prossimo anno (volendo il cielo), ti scriverò per ringraziarti del tuo intervento. Non voglio ripetere la stessa tiritera (necessariamente sintetica).

Vienimi a trovare più spesso dove sai tu.

 

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