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La comunità di Acaya è pronta a festeggiare domani 1° marzo la festa della Beata Vergine Maria Addolorataproseguendo l’antica tradizione della Madonna te li pampasciuni.

 

 

Si tratta di una solennità che associa la devozione per la Vergine Maria alla cultura di questo tipico bulbo diffuso nelle campagne che circondano il borgo fortificato.

La festa è molto sentita non solo ad Acaya ma anche nei paesi vicini. Celebriamo la Vergine Addolorata nel primo venerdì di marzo, proprio per ricordarci che non può esserci un decentramento cristologico nelle celebrazioni della nostra madre - ha detto il parroco di Acaya, don Valentin Diac -. San Giovanni Damasceno ci ricorda che il solo nome della Madre di Dio, contiene tutto il mistero dell’economia e della salvezza e nonostante questo anche lei e le sue celebrazioni vengono inserite nel mistero della salvezza”.

“Questo mistero del dolore di Maria - conclude il parroco - non ci deve allontanare dal mistero cristologico e pasquale, e neanche deve spingerci sul versante passionale o emozionale. Il dolore di Maria, che sul Calvario assume valore universale, ci ricorda il cammino che ogni credente deve fare nel seguire Cristo così come la Madre lo ha seguito, diventando discepolo. Celebrando questa ricorrenza non vogliamo esaltare il dolore, ma ricordiamo che il dolore non ha fermato e non ha interrotto il cammino di discepolato della nostra madre. Non ci chiediamo quanto Maria abbia sofferto, ma quanto oggi la Chiesa sia disposta, nonostante il dolore, a continuare il suo cammino

Le celebrazioni presso la chiesa madre domani saranno celebrate alle 8.30, alle 11 e alle 18.

 

 

 

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