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La matrice di Lequile ha accettato l'invito di Papa Francesco che sprona ognuno di noi ad interrogarci sull'importanza della sinodalità.

 

 

 

'Camminando insieme e insieme riflettendo sul percorso compiuto', afferma il Santo Padre, 'la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando, quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione'.

Ed è anche con il sentimento della gioia, quella pura dei bambini, che si può attuare una sinodalità, fatta di condivisione e collaborazione.

'Tornare bambini per tornare a Dio': è questo lo slogan che porterà a riflettere durante l'avvento la parrocchia, tema già scelto sin da settembre con i corsi di catechesi dell'Iniziazione Cristiana. Tornare bambini per essere gioiosi e genuini, per una Chiesa disposta a non  insonorizzare i propri cuori, ma ad ascoltarsi e accordarsi sulle stesse frequenze per cooperare insieme, in sintonia.

Anche Gesù è stato bambino, ha amato i bambini, ha gioito, ha riso, si è divertito come un bambino e ha avuto l'amore incondizionato di Maria e Giuseppe che gli parlava di suo Padre. Egli rimane bambino fino alla sofferenza, non diffida ma si fida, non giudica e si abbandona.  È importante imparare a vivere come i bambini, confidando nel proprio Padre e abbandonandosi totalmente a Lui. Importante, allora, è ritornare spiritualmente bambini, perché solo così Dio abbonderà la nostra vita di pace e serenità.

Papa Benedetto XVI, nel giorno dell'Epifania del 2010, affermò: 'Manca la capacità evangelica di essere bambini nel cuore, di stupirsi e di uscire da sé per incamminarsi sulla strada che indica la stella, la strada di Dio'.

E nella prima domenica di Avvento, un 'bambino' gioioso, 'cullu core presciatu', come il novello sacerdote, don Antonio De Nanni, ha fatto ingresso nella matrice, presiedendo la celebrazione domenicale, concelebrando con l'arciprete- parroco, don Carlo Calvaruso e il viceparroco, don Carmelo Gentile, ai quali è molto legato da fraterna amicizia.

Quale migliore esempio di gioia, serenità, cordialità e genuinità, che traspare dai suoi occhi, dagli atteggiamenti, dai gesti.

Ordinato solo da una settimana, egli ha percorso un tratto del suo servizio nella matrice di Lequile, sotto l'ala fraterna di don Carlo, che lo ha guidato tenendolo per mano, condividendo con lui momenti carichi di emozione e di amicizia. Don Antonio ritorna come figlio e sacerdote.

Giorni di attesa e di trepidazione hanno preceduto l'arrivo di don Antonio e finalmente la comunità ha potuto accogliere con gioia, emozione e gratitudine questo figlio che si è fatto voler bene da subito, per la sua semplicità e cordialità. Legame che sente forte lo stesso don Antonio, quando afferma che è stato tenuto per mano dalla comunità, soprattutto stando a contatto con i bambini, i giovani, gli ammalati, gli anziani.

Particolare il dono offerto al giovane sacerdote: un quadro ad altorilievo, una pregiata opera in cartapesta, proveniente da casa Manzo, noto cartapestaio leccese, raffigurante il volto di Cristo sofferente, detto 'La Veronica', presumibilmente di fine Ottocento, primissimi anni del Novecento. L'opera è stata restaurata dal collaboratore parrocchiale, Gabriele Greco, esperto in conservazione e restauro. Dono graditissimo da Antonio, tanto legato al crocifisso per ovvie ragioni.

Al termine della celebrazione eucaristica, tutti hanno attorniato don Antonio con un grande fraterno abbraccio, fatto di amicizia, rispetto, stima e naturalmente tanta gioia!

La gustosissima torta, realizzata da una fedele parrocchiana, ha permesso ai presenti di addolcire ancora di più il festoso momento. Da notare la foto da bambino di don Antonio, posta sulla torta, già da piccolo 'cullu core presciatu'.

La 'capasa', come Antonio si è sempre definito, è piena ora di luce, la luce dello Spirito Santo, ha un buon odore, l'odore del crisma, profuma di buon pane, morbido, saporito, da condividere.

Con l'augurio che la sua gioia piena duri sempre nel suo cuore e sul suo volto, da elargire a tutti, grandi e piccoli nel corso della sua vita e del suo servizio sacerdotale.

 

 

 

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