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Messa solenne e festa col botto ieri sera a San Sabino in Lecce per i vent’anni di sacerdozio del parroco don Sandro Quarta.

 

 

In una chiesa gremita di fedeli, dove ha concelebrato don Daniele Fazzi, don Sandro, ha pronunciato una breve, ma densa omelia: “Quest’oggi la liturgia ci ha fatto ascoltare il brano delle beatitudini secondo l’evangelista Luca, quello che probabilmente molto più si avvicina alle ipsissima verba Christi. Luca distingue tra le beatitudini e i guai. In due parti perché il Vangelo diventa divisivo, Gesù è divisivo. Tocca fare una scelta, davanti a Dio non possiamo essere mediocri, insignificanti, stare sul limite, sulla soglia, mettere due piedi in una scarpa. Cristo stesso è una proposta davanti alla quale o è sì o è no. Tertius non datur., siamo chiamati mediante la nostra esistenza ad aderire alla vita di Cristo, incentrata in Lui, a risponderGli di sì. Questa sera siamo numerosi e la Parola è indirizzata a ciascuno di noi per capire fino a che punto cerchiamo di essere come Lui, perché le beatitudini ci riportano alla Creazione, all’uomo “immagine e somiglianza di Dio” chiamato ad essere felice, beato. Il pensiero va a 20 anni fa, a tante situazioni, anche persone che non ci sono più. Ma siamo in grado di vivere queste beatitudini come comunità, chiesa? Siamo presenza profetica, cioè che parla a nome di Dio? Conosciamo il senso della nostra vita, del nostro essere comunità, del sacerdozio, di tutto ciò che facciamo? O siamo sazi  e compiaciuti se la gente parla bene di noi, pensando che la felicità sia negli uomini piuttosto che in Dio?”.

 

 

Dopo questo discorso introspettivo, a conclusione della messa, il vice-presidente del Consiglio pastorale parrocchiale, Tommaso Di Sabato, citando le parole di Geremia : “Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo, Prima che uscissi alla luce ero consacrato”, sottolineando che ciascuno di noi è chiamato alla santità e per servire gli altri, ha ringraziato don Sandro a nome di tutta la comunità per il suo operato e la sua attività, invitandolo insieme ai presenti alla condivisione di un dolce rinfresco.

 

 

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