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Il 22 dicembre si celebrano i 100 anni dalla morte di Cosimo De Giorgi. Come tanti altri salentini illustri, anche il De Giorgi è ricordato dalla maggior parte dei leccesi come un indirizzo, una strada della città, in compagnia di Liborio Salomi o Pietro Cavoti, che pure furono suoi amici.

 

 

 

Al più Cosimo De Giorgi ha al suo attivo anche il noto liceo scientifico a lui intitolato, oltre che la scuola media e una via del suo paese natale, Lizzanello.

Ma se per qualche motivo dovuto alla curiosità o alla passione per la storia patria, o anche grazie a Wikipedia a portata di mano, ci siamo addentrati nella conoscenza di questo personaggio, avremmo sicuramente avuto difficoltà a definirlo in modo univoco a causa della molteplicità dei suoi interessi e del valore del suo contributo nei campi più disparati del sapere.

Cosimo De Giorgi fu medico, fu insegnante di storia naturale, fu uno dei più grandi studiosi di geografia, geologia e idrologia del territorio salentino, ma anche uno straordinario archeologo, paleontologo e paleoetnologo e persino un pioniere della meteorologia e della sismologia. Se poi indugiamo sulla grande mole di scritti scientifici, autobiografici ed epistolari che ci ha lasciato, potremmo un po' alla volta riconoscere la sua grande sensibilità e carica di umanità, le sue doti di divulgatore scientifico, di scrittore e persino di poeta, quasi una specie di Piero Angela ante litteram del primo Novecento.

Insomma, a distanza di cento anni dalla morte, i diversi eventi, convegni, tavole rotonde e celebrazioni a lui dedicati sono tutti concordi nel ritenere che quest'uomo non ha ricevuto al suo tempo e fino ad oggi un'attenzione ed una gratitudine pari alla grandezza del suo effettivo contributo.

Domani 3 e venerdì 30 dicembre le stanze del convitto Palmieri, ora polo biblio museale "Nicola Bernardini”, che a suo tempo accolsero Cosimo De Giorgi, prima come studente e poi come docente, ospiteranno un evento a lui dedicato. Si tratta di una rievocazione storica in tre quadri scenici ideata per far conoscere da vicino e per celebrare la figura di questo studioso straordinario che, grazie alla sua mentalità scientifica e alla sua passione infaticabile, ci ha reso orgogliosi di essere salentini, raccontando le tante peculiarità della nostra terra.

L'iniziativa, che vuol essere un piccolo contributo fra i tanti per omaggiare la memoria di questo salentino "doc", rientra all'interno di una rassegna di altri "Incontri Impossibili" che si svolgono in città secondo un calendario prestabilito, ideata dall'associazione C.A.SA. e si terrà, dalle 17.30 alle 20, a intervalli di venti minuti. L'itinerario, con ingresso libero, è organizzato per gruppi accompagnati da una guida che ha il compito di introdurre alla conoscenza storica sia dell'edificio che del personaggio e permettervi di trovarvi nel posto giusto al momento giusto, lì dove si realizzano gli "incontri impossibili", animati da alcuni attori.

Per saperne di più su questo e sugli altri appuntamenti di “Incontri Impossibili” si può consultare il SITO.

 

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