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La comunità della Santissima Trinità nella basilica di Santa Croce ha accolto il suo nuovo parroco, mons. Mauro Carlino, “padre, fratello e amico", oltre che guida pastorale, durante la messa di insediamento presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

 

 

Don Mauro - com'è conosciuto da tutti - succede a mons. Flavio De Pascali che lo ha introdotto, per essere quindi presentato all'intera comunità. Mons. Carlino assume anche l'incarico di padre spirituale della confraternita della Santissima Trinità dei pellegrini che ha sede nella stessa basilica.  Hanno concelebrato gli arcivescovi Bruno Musarò, nunzio apostolico in Panama e Luigi Pezzuto e il vescovo Cristoforo Palmieri, alla presenza del card. Salvatore De Giorgi. Sono intervenuti anche numerosi presbiteri e i diaconi e le rappresentanze delle comunità religiose femminili presenti in diocesi.

Hanno partecipato alla celebrazione oltre ai familiari di don Mauro, il sindaco Carlo Salvemini, il prefetto Maria Rosa Trio, la quale risiedendo nel Palazzo Governo è anche parrocchiana della basilica, il delegato del presidente della Provincia di Lecce, tante amiche e tanti amici non solo leccesi, e una rappresentanza del settore giovanile del Us Lecce.

Dopo l'introduzione di mons. De Pascali è stata data lettura del decreto arcivescovile di nomina di mons. Mauro Carlino a parroco in Santa Croce; don Mauro ha quindi benedetto la comunità parrocchiale, aspergendo con l'acquasanta i fedeli e attraversando l'intera navata centrale della basilica, ha poi incensato l'altare maggiore e la reliquia della croce nel suo altare privilegiato. La comunità ha quindi elevato il canto di gloria. Inoltre, dopo la recita del credo, don Mauro ha rinnovato nelle mani dell'arcivescovo il suo voto di obbedienza al Vangelo e alla Chiesa nel suo ministero di parroco. A conclusione della celebrazione è stato firmato l'atto di insediamento del nuovo parroco, destinato a essere custodito "a futura memoria" nell'archivio arcivescovile.

"Lo zelo di don Mauro, che è ben noto all'intera comunità, si riverserà nella parrocchia e, in comunione con il vescovo, in tutta la diocesi - ha detto l'arcivescovo Seccia nella sua omelia. Il Signore si serve di noi e sta a noi saper gestire, nell'umiltà, la sua grazia, divenendo suoi strumenti. Sta a noi far diventare storia la volontà di Dio che si manifesta in situazioni desiderate come negli eventi inattesi e imprevedibili". Rivolgendosi a don Mauro e ai fedeli l'arcivescovo ha esortato tutti a non stancarsi di ripetere al Signore ogni giorno "sia fatta la tua volontà". E rivolgendosi in modo particolare a tutti i sacerdoti ha confidato che "solo così possiamo vivere nella pace e nella gioia pastorale. Una gioia spirituale che don Mauro già conosce e che ora può condividere nel suo impegno parrocchiale come nel suo quotidiano mettersi dinnanzi al Santissimo, in ascolto silenzioso".

Nel suo saluto a fine celebrazione don Mauro ha ripetuto le parole evangeliche "io sono in mezzo a voi come colui che serve", ha rinnovato la sua gratitudine e il suo affetto filiale all'arcivescovo e ai confratelli sacerdoti e ha ricordato a tutti i fedeli che essi sono le vere pietre preziose della Chiesa.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

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