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Dopo due anni, a causa della pandemia, si rivedono finalmente le processioni anche Lecce. Ieri, giovedì, in prossimità della Settimana Santa, dalla chiesa di Sant'Angelo, è stata portata in processione la statua della Vergine Addolorata del Maccagnani.

 

 

 

Il rito sacro presieduto da mons. Mauro Carlino, rettore della basilica del Rosario, ha visto la partecipazione delle Confraternite cittadine e di un bel gruppo di sacerdoti. Il lungo itinerario si è snodato, come di consueto, presso le principali arterie del centro storico. Infatti, da Sant’Angelo, la processione si è diretta presso la chiesa delle Alcantarine per poi proseguire verso Santa Croce. Da lì è arrivata in piazza Sant’Oronzo dove tanti passanti e turisti si sono fermati per pregare. In processione è andato anche il sindaco Carlo Salvemini. Dopo Piazza Duomo, la statua è rientrata a Sant’Angelo, mentre la banda ha accompagnato vari canti popolari che hanno arricchito la festa.

Nel santuario ha presieduto l’eucarestia don Angelo Rizzo, vicario parrocchiale di Santa Lucia in Lecce.

Il celebrante ha voluto ringraziare pubblicamente il rettore della chiesa don Gigi Fanciano e il priore Claudio Selleri al rettore Don Gigi per aver organizzato i festeggiamenti e per avergli dato l’onore di presiedere l’eucarestia vigiliare in onore della compatrona di Lecce.

“Per la Vergine Addolorata - ha confidato don Angelo durante l’omelia - ho una devozione speciale: sin da giovane seminarista è stato sempre un giorno importante in cui noi ragazzi partecipavamo con gioia alla processione e alla messa”.

Stabat - ha aggiunto -, un verbo intenso, ricco di significati e dalle varie sfaccettature. Stava, la madre di Dio. Stava ai piedi della croce, non ripiegata su se stessa ma con la schiena dritta. Maria è una donna coraggiosa, donna di vera fede, questo l’ha mossa, a stare in piedi, dinanzi alla morte del figlio. Anche noi dobbiamo imparare da lei, dalla Mamma, a stare in piedi nelle vicissitudini, nei trambusti della nostra vita che spesso ci atterriscono”.

“Maria oggi - ha concluso il celebrante - passando per le strade della nostra città ha raccolto, lacrime, pensieri, di tutti noi; chissà quanti si saranno rivolti a lei, si saranno affidati a Maria. Continuiamo a fare anche noi così, certi che dalla mamma celeste saremo sempre ascoltati e compresi”.

Oggi, giorno della festa, a Sant’Angelo concluderà le celebrazioni, alle 19, la solenne eucarestia presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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