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Sant’Antonio a Fulgenzio in musical domenica 21 gennaio alle 20 in occasione della visita del ministro generale Fra Massimo Fusarelli. 

 

 

Al centro della scena, Francesco. Uomo veramente cristianissimo, opera musical in 5 atti, con musiche di Biagio Mandorino, libretto di Tiziano Galati; coro, solisti e voce recitante, dell’arcidiocesi di Otranto, coreografie di Emy Ferrari.

La replica dello spettacolo è stata fortemente voluta dalla Provincia dei Frati Minori di Lecce, momento di condivisione con tutta la comunità, attraverso la musica la danza, la poesia, degli eventi significativi della vita di Francesco d’Assisi.

Promotore e sostenitore di questo evento Padre Paolo Quaranta, ministro provinciale dei Frati Minori di Lecce, che in questa intervista ci accompagna nella scoperta di alcune caratteristiche di un musical che cattura l’essenza della spiritualità francescana.

 

“Francesco. Uomo veramente cristianissimo”, Padre Paolo, ci può anticipare qualcosa in più su questo evento?

Nella celebrazione dell’VIII Centenario del ‘Francesco maturo’, che durerà 4 anni (2023-2027), scandito da tutte le varie importanti tappe della vita del Poverello d’Assisi (Regola, Presepe di Greccio, Stigmatizzazione, Cantico delle Creature, Pio Transito), è calato come dono di Grazia quest’oratorio, scritto da due amici sacerdoti della diocesi di Otranto: don Biagio Mandorino e don Tiziano Galati. Voluto per far un dono al loro arcivescovo francescano, Padre Francesco Neri, dopo averne visto la ‘prima’ nella cattedrale di Otranto, ci è parso bello che canto, musica, danza e poesia potessero elevare l’anima dei probabili spettatori, riportando alla memoria la bellezza della vita di Francesco che, obbediente alla Voce che l’ha chiamato, ha mantenuto fedeltà ad essa sino all’ultimo giorno, esplodendo finalmente nel cantico della Lode di Dio.

 

Quali sono gli elementi chiave della vita di San Francesco che il musical intende evidenziare al pubblico?

Sono, un po’ come già detto, cinque ‘quadri’ che immergono nella chiamata di Francesco, la sua coinvolgente storia che ‘inquina’ anche la vita di Chiara di Offreduccio, la passione per l’incarnazione del Verbo che diventa pane spezzato nell’Eucaristia, la piena conformità all’Amato nell’assumere le Sue stesse piaghe. E poi… l’apoteosi del Magnificat finale verso Colui che l’ha posto al centro di un Universo bellissimo!

 

In che modo il musical cattura l'essenza della spiritualità francescana e cerca di trasmetterla al pubblico?

Canto, danza, poesia, sono stati sempre strumenti usati dal giovane (ed anche quando più giovanissimo non era) figlio della terra d’Assisi. Il poderoso e numeroso Coro della diocesi di Otranto ti trascina (se hai voglia di farti trascinare…) attraverso una serie di tappeti ed interventi canori in una mistica visione, che sa andare anche oltre le immagini che verranno proiettate alle sue spalle. La spiritualità francescana è intrisa di mistica astrazione, ma mai dimentica del proprio cammino errante su questa terra.

 

Quali sono le sfide principali nel portare sul palco la storia di un personaggio storico-religioso così significativo e quanto mai attuale come San Francesco?

Già che il ‘palco’ sia l’altare è la prima sfida: dove si gioca realmente la nostra vita? Su quale proscenio? Siamo solo teatranti attenti al dover piacere all’altrui gente od oggi avvertiamo il bisogno di una verità più profonda interiore che può fare realmente i conti solo con chi si immola su quell’altare? Abbiamo bisogno di quell’altare o, avvolti dalle spire di un neo-pelagianesimo dilagante e pratico, pensiamo di bastare a noi stessi? E forse l’ultima (ce ne sarebbero tante…): avvertiamo l’esigenza di immergerci nell’eternità o il nostro lavoro finisce quando si chiude la tenda di quel palco? Francesco oggi ci insegna ad essere uomini e donne liberi e felici; se hai trovato il tesoro… beh, lì sarà il tuo cuore. Diversamente saremo condannati a vivere nella mediocrità di chi avrà pensato di aver difeso il risultato qui in terra, ma si sarà tarpato le ali del volo verso profumati scenari d’infinito.

 

 

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