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Domani 10 settembre, presso l’episcopio di Lecce si svolgerà l’incontro regionale dell’Ordo virginum.

 

 

I lavori avranno inizio al mattino dopo l’accoglienza con la celebrazione dell’ora media. Seguirà poi la catechesi tenuta dall’arcivescovo Michele Seccia, che presiederà la messa festiva delle 11 in cattedrale. La giornata si concluderà con il pranzo in episcopio, nel pomeriggio la collatio.

La realtà dell’Ordo virginum, nella diocesi di Lecce, nasce su ispirazione del compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, quando dopo un cammino di formazione guidato dall’allora delegato mons. Pierino Liquori, sei donne, il 31 maggio del 2006, si consacrarono al Signore.

Oggi l’Ordine in diocesi consta di nove consacrate che sono guidate da don Vito Caputo, delegato diocesano dell’arcivescovo.

L’Ordo virginum (Ordine delle vergini) è la più antica forma di totale dedizione della donna a Dio per il Regno. Già nel IV secolo si ebbero, infatti, le prime testimonianze di una consacrazione femminile con una celebrazione presieduta dal vescovo davanti alla comunità cristiana. Con il passare dei secoli, le consacrate si riunirono in comunità, fissarono le regole e diedero origine ad ordini monastici e congregazioni religiose. La primitiva forma di consacrazione delle vergini fu di fatto dimenticata.

Il Concilio ecumenico Vaticano II ha permesso la riscoperta di questa antica forma dell’Ordo virginum richiamandone l’origine, la ricchezza e la fecondità. Paolo VI nella revisione dei libri liturgici promulgò nel 1970 il Rito della consacrazione delle vergini inserendolo nel Pontificale Romano, rivalutando l’antica preghiera di consacrazione attribuita a San Leone Magno (IV sec.)

 

 

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