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 All’indomani degli episodi di violento vandalismo ai danni del presepe realizzato in piazza a Cavallino, il parroco, don Alberto Taurino ha affidato ai social la sua dura condanna al vile gesto e le sue amare riflessioni. Ecco il testo integrale.

 

 

Non sono abituato a scrivere post, ma sento il dovere morale di denunciare pubblicamente ogni forma di violenza che rovina l’immagine della nostra bella comunità cittadina.

La vigilia di Natale, giorno in cui festeggiamo la nascita di Gesù Cristo, è un momento di pace, gioia e condivisione. Purtroppo, in alcuni casi, si verificano atti vandalici che intaccano questo spirito di serenità.

È importante condannare fermamente e senza riserve questi comportamenti vandalici in piazza durante la vigilia di Natale. Questi atti distruttivi danneggiano non solo il patrimonio pubblico, ma anche il senso di unità e appartenenza alla comunità.

La piazza è uno spazio pubblico che dovrebbe essere rispettato da tutti, un luogo in cui le persone si riuniscono per festeggiare insieme e creare momenti di condivisione e vicinanza. Distruggere, danneggiare o insudiciare questo spazio è un gesto di mancanza di rispetto verso gli altri e verso la comunità nel suo complesso.

In questa notte speciale, invece, dovremmo concentrarci sul valore della pace, dell'amore e della solidarietà. Dovremmo mettere da parte ogni forma di violenza o vandalismo e concentrarci sulla bellezza e l'importanza di condividere questo momento con gli altri.

La condanna degli atti vandalici in piazza durante la vigilia di Natale va oltre le parole: richiede un impegno concreto da parte di tutti noi. Dobbiamo essere vigili nel denunciare e prevenire tali comportamenti, oltre che lavorare per promuovere la cultura del rispetto e della convivenza pacifica all'interno della nostra comunità.

Solo attraverso il rispetto reciproco e la responsabilità individuale possiamo preservare l'atmosfera di serenità e festa della vigilia di Natale. Rendiamola un momento di gioia e unione, esempio di come dovremmo vivere ogni giorno dell'anno.

Il presepe è un simbolo di amore, di speranza, di riconciliazione. È un richiamo alla semplicità e alla purezza dell'amore di Dio per ogni essere umano. E togliere il presepe significa negare la possibilità di vivere questa esperienza di grazia e di gioia.

Il presepe, con le sue figure di Maria, Giuseppe, i pastori e gli animali, ci parla della semplicità e dell'umiltà con cui Dio si è fatto uomo. Ci ricorda che Dio sceglie di nascere tra la gente comune, tra coloro che spesso sono scartati e dimenticati dalla società.

Ma il presepe è anche un invito a vivere la nostra quotidianità ispirandoci all'esempio di Gesù. Ci invita a essere testimoni di pace e di amore, ad agire in modo ordinato e costruttivo, anziché distruttivo.

Quando guardiamo il presepe, siamo davanti a un mistero che va oltre le parole e che ci fa sentire la presenza di Dio in mezzo a noi. Lasciamo che il presepe faccia risuonare nel nostro cuore la dolcezza e la tenerezza di Gesù Bambino. Lasciamo che ci riempia di speranza e di pace, non solo durante il Natale, ma durante tutto l'anno.

Non lasciamo che la paura e l'incolumità ci distolgano dalla bellezza e dalla ricchezza delle tradizioni religiose. Non cancelliamo il presepe, ma difendiamolo e promuoviamolo. Riscopriamo in esso la grandezza dell'amore di Dio e la gioia di essere suoi figli.

Che il presepe possa tornare nella nostra piazza e nelle nostre case, e che possa continuare a darci la possibilità di contemplare la bellezza dell'incarnazione divina. Che possa continuare a portare speranza e gioia ai nostri cuori, e a ricordarci il vero significato del Natale: l'amore di Dio che si fa vicino e si fa uno di noi.

 

Forum Famiglie Puglia