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Il 30 ottobre 2005, ovvero 15 anni fa, moriva nella sua città natale mons. Carmine Maci (“don Uccio”), sacerdote, archivista e amante di storia patria.

 

 

Nato a Campi Salentina, il 4 giugno del 1917, entrato in giovane età nel seminario di Lecce e terminati gli studi nel seminario di Molfetta, fu ordinato sacerdote, il 23 giugno 1940. Nominato cameriere segreto di Paolo VI, era stato vice cooperatore nella parrocchia di Campi Salentina dal 1948 al 1951, e beneficiato del Capitolo di Campi Salentina dal 1946 al 1951. Ebbe l’incarico di arciprete parroco della Collegiata di Campi Salentina nel 1954, che ricoprì sino al 1979.

Dall’ottobre del 1951, per un anno, era stato vice parroco nella parrocchia della Santissima Trinità a Lecce. Dal 1952 al 1954 aveva svolto le mansioni di vice parroco nella matrice di Campi Salentina. Dal 1979 era stato nominato da mons. Minerva delegato del vescovo per la Commissione d’arte sacra diocesana. Giudice diocesano dal 1986, era direttore e responsabile dell’Archivio diocesano dal 1989 e collaboratore dell’Ufficio liturgico per l’arte sacra dal 1989.

Molti ricordano ancora la sua attività pastorale, i suoi 25 anni da curato nell’insigne Collegiata, il suo periodo d’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche statali, l’aver formato intere generazioni di ragazzi, anche attraverso le strutture parrocchiali da lui volute e fondate.

Nella seconda metà degli anni cinquanta, si attivò per la costruzione della Casa del fanciullo, dell’asilo “Teresa Bari” e del Centro italiano femminile; fece erigere un busto al concittadino cardinale Herrico Henriquez, incoraggiò don Pietro Serio a pubblicare la sua storia di Campi Salentina e stilò l’inventario dell’Archivio storico capitolare di Campi Salentina.

Autore di una ricca bibliografia sul Salento e sulla sua Campi, nel 1983 diede avvio al Centro Studi “Albino Guerrieri-Magi” con la nascita della rivista “Ricerche e Studi in Terra d’Otranto”.

 

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