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Era una sfida delicatissima, perché il Lecce doveva riscattare la scialba prestazione mostrata con l'Ascoli. L'avversario di turno era il Brescia che, a dispetto della precaria situazione in classifica, vanta giocatori dal calibro di Donnarumma, Jagiello (il castigatore di Genova) e Spalek.

 

 

Corini decideva di confermare in blocco le scelte viste contro l'Ascoli, eccezion fatta per Bjorkengren, chiamato a sostituire lo spento Henderson. La partita ha vissuto almeno tre fasi. Nella prima parte di gara il Lecce è parso apatico, incapace di imbastire azioni degne di nota e senza mai riuscire a premiare le poche sovrapposizioni sulle fasce. Stepinski ha giocato pochi palloni e Mancosu ha confermato il suo precario stato di forma.

Nel secondo tempo, Corini ha cambiato subito tutto e ha fatto molto bene. Fuori i senatori Mancosu e Tachsidis, unitamente all'evanescente Stepinski, e dentro i nuovi Henderson, Mayer e soprattutto Rodriguez. Coda ha avuto una spalla efficace nello spagnolo, che, con uno scavetto, ha realizzato il gol che ha aperto le marcature. Lo stesso Coda ha aiutato il nuovo trequartista Henderson per l'impostazione, favorendo finalmente le verticalizzazioni e gli inserimenti.

Basta rivedere il secondo gol per comprendere il cambio di passo del Lecce: Henderson rientrava sulla trequarti, Coda si inseriva da dietro e andava sul fondo, mentre in area vi erano almeno tre giallorossi pronti a colpire e il gol facile di Bjorkengren era la conclusione logica della manovra corale.

Andato sul 2-0, il Lecce è incredibilmente arretrato, anche se in contropiede il funambolico Rodriguez creava tanta apprensione. Poi però Corini effettuava un altro cambio e inseriva Nikolov al posto di Bjorkengren spostando Majer a sinistra. La mossa si è rivelata sbagliata perché Majer non si esprimeva come all'inizio sull'altra fascia e il Lecce non ripartiva più come prima.

In difesa Lucioni, Pisacane e Maggio giganteggiavano, ma al 75' saliva in cattedra la terna arbitrale che non si avvedeva del clamoroso fuorigioco del 2-1 bresciano. Negli ultimi minuti, il Lecce si chiudeva ulteriormente, togliendo l'inesauribile Coda e inserendo Gallo. Avendo il Lecce una sola punta, il  Brescia spingeva con convinzione e al 93' la frittata del pari era servita con un gol incredibile e fortunoso.

Il Lecce visto nella ripresa è certamente stato propositivo e bello, ma è mancato nella gestione dopo il doppio vantaggio, anche a causa di scelte tattiche poco azzeccate e di un clamoroso errore arbitrale

 

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