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Tre reti tre punti. Con un netto tris i giallorossi di mister Liverani espugnano l’«Armando Picchi» di Livorno, nella quinta giornata del campionato cadetto di calcio.

La differenza si nota quasi subito: i salentini impegnati in trasferta si fanno temere, in campo sono autoritari, decisi, sin dai primi minuti. Fanno apprezzare la densità a centrocampo, muovono la palla, si rendono pericolosi in più occasioni. I granata di mister Lucarelli temporeggiano, si muovono impacciati sul loro stesso terreno di gioco, quasi con disagio reverenziale. Il Lecce non è soltanto una squadra neopromossa, si deve e si fa conoscere.

Il primo gol

La rete che sblocca l’incontro giunge al quarto d’ora con La Mantia, al suo primo impegno da titolare: colpisce di testa un tiro giuntogli dal corner; è forte, preciso (anche se centrale), si erge con stacco netto e imperioso. È il suo primo goal stagionale.

I locali cercano di reagire ma con molta insicurezza nell’intelaiatura di gioco. Invece gli ospiti si rendono nuovamente pericolosi al 27’ con Palombi che colpisce la base sinistra del palo della porta difesa da Mazzoni; sfuma così la momentanea possibilità del raddoppio. Ancora vani i tentativi di risposta dei toscani. Serrano le fila e al 35’ diventano veramente pericolosi con Diamanti che si “mangia” letteralmente un goal, tirando alto sulla traversa di Vigorito: un’occasione sprecata per accorciare le distanze. I salentini fanno apprezzare le idee realizzate specialmente dal suo settore sinistro che risulta più attivo con continue proposte. Si va negli spogliatoi con il distacco di una sola rete, ma con una superiorità ben più ampia, sembra ci sia in campo solo l’undici giallorosso, molto quadrato e che legittima il suo vantaggio.

Ripresa d’assalto

Nella ripresa del primo turno infrasettimanale, il raddoppio dei leccesi giunge al 2’ con Palombi a conclusione di un’azione personale, lanciato in corsa e con un pallonetto che sorprende Mazzoni. È il terzo gol in due partite di Palombi la cui lucidità nell’esecuzione è evidente. Accusano il colpo i padroni di casa, cercano una rimonta ma, se si esclude l’opportunità al 5’ sprecata da Kozac e più in Avanti da Giannetti, nel Livorno c’è solo tanta generosità.

Le due canne

La doppietta del “solito” Palombi si realizza al 13’su assist di Mancosu (sempre molto prezioso il suo lavoro propositivo), ancora una vota in galoppata, insacca alla sinistra dell’estremo difensore granata; è la sua seconda doppietta in quattro giorni. Una possibilità di aumentare la differenza reti l’ha avuta, al 25’, Mancosu che, con il portiere ormai battuto per un errore di rinvio (forse peccando un po’ di presunzione), si lascia sfuggire l’occasione di passare a un suo compagno che certamente avrebbe realizzato. A pochi minuti dal fischio finale il Lecce resta in dieci per l’uscita a causa di infortunio di Petriccione (i tre cambi erano già stati effettuati).

E ora sotto col Cittadella

Si torna a casa (insieme con gli oltre duecento tifosi leccesi che, oltre alla distanza, hanno superato anche la sfredda tramontana di Livorno), con una compagine che ha dimostrato la buona condizione fisica, l’essere ordinata e offensiva, dalle geometrie chiare e bellicose.

Con la seconda vittoria consecutiva (dopo quella in casa contro il Venezia), con otto reti nel carniere e con il quarto posto in classifica, il Lecce già pensa a sabato 29 e all’incontro con la quotata Cittadella, alle ore 15, al «Via del Mare». Alla prossima!

 

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