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Lecce eccezionale, frenato dal palo e dal Var. Avremo meritato di vincere, ma si riparte dalla bella prestazione della ripresa. Alla fine è un punto guadagnato, o due punti persi? Partita pazza come il tempo del pomeriggio salentino. Primi 45 minuti di marca rossonera, ma una ripresa solo giallorossa e con la beffa finale di un gol fantasma annullato. I ragazzi hanno dato tutto e, in 4 minuti, hanno riacciuffato il pari, riscattando i 4 minuti di follia all'Olimpico. Se i giallorossi avessero vinto (quel palo ancora sta tremando e la decisione finale di Abisso è assurda) nessuno avrebbe potuto dire nulla. Decisivi i tre cambi di D'Aversa, con Sansone, Gonzalez e Blin in grande spolvero. Il gol di Piccoli al 93', annullato dal Var, ha poi dell'incredibile. Il fallo di Piccoli non è così evidente e lo doveva valutare il campo e non le immagini. A parti invertite, scommettiamo che non ci sarebbe stato l'intervento del Var?

 

 


In un Via del Mare vestito a festa e strapieno in ogni ordine di posto, il Lecce affrontava il Milan, reduce dalla grande vittoria in Champions con il PSG. Pioli non effettuava nessun turn over, ma schierava sia Leao, sia Giroud nonostante le fatiche infrasettimanali.
Anche D'Aversa, che doveva fare a meno dell'infortunato Almqvist, riproponeva lo stesso Undici iniziale di Roma, con l'unica variazione di Dorgu (grande prova) titolare al posto di Gallo. Si faceva sentire il settore degli ospiti, completamente esaurito, ma l'urlo della Nord lo sovrastava. Gli ospiti esibivano uno striscione contro il caro biglietti, ma dovrebbero pensare piuttosto ai costi di San Siro, invece di quelli del Via del Mare. Fin dalle prime battute, è possibile comprendere la trama delle sue squadre. Da un lato un Milan propositivo con Leao a sgroppare sulla destra, mentre dall'altro lato il Lecce è attento a chiudere gli spazi e ripartire. A destra è attivo Strefezza che Hernandez tampona in prima battuta per non innescarlo. Kaba aiuta sulla medesima fascia, gettando l'occhio su Leao in fase di marcatura preventiva.
L'approccio giallorosso è efficace, la squadra sembra aver perso la paura iniziale. Al 9' Leao si ferma per un guaio muscolare e Pioli inserisce subito Okafor. Proprio quest'ultimo ha una grande occasione al 13', ma viene ben chiuso e sul tiro successivo è bravo Falcone a respingere. Il Milan propone raramente la prima pressione, così Pongracic ha libertà per impostare, ma il Lecce fatica a trovare spazi. Rafia mantiene la sua posizione, mentre Kaba si inserisce con più frequenza. Tomori è in marcatura fissa su Krstovic, che corre ovunque, ma tocca pochi palloni.
Più libero è Banda, ma le sue sgroppate sono fini a se stesse. Il Lecce allora aspetta il Milan senza scoprirsi ma evitando di schiacciarsi.
Dal nulla, al 27', su errore di Gendrey, è Giroud a portare in vantaggio il Milan, che, senza strafare, mette la partita sul binario più comodo.
Il Lecce non affonda i colpi pur avendo uno sterile possesso del pallone. Così al 35', nel più classico dei contropiede, Reijnders, sfruttando la superiorità numerica, trova una prateria che lo porta al raddoppio. Il Lecce è frastornato e rischia di prendere il terzo gol al 38'. Un minuto più tardi, è splendido il filtrante di Kaba per Gendrey che crossa per Banda: Maignan si supera.
È la prima grande chance per i giallorossi. Sul Via del Mare appare anche l'arcobaleno e il Lecce spinge con maggior foga. Poi si abbatte anche un terribile acquazzone con cui si chiude il primo tempo, senza altre occasioni per il Lecce.
Nella ripresa, mentre fa capolino il sole, il Milan esordisce con un ulteriore cambio di formazione, mettendo Musah, mentre il Lecce si ripresenta con gli stessi 11.
Dopo nemmeno un minuto, Dorgu reclama un rigore per una spinta in area, ma l'arbitro valuta veniale l'intervento sul terzino leccese. Il Milan gioca in scioltezza, mentre i giallorossi faticano a costruire gioco. In ripartenza, al 7', il Milan ha una grande occasione ma Dorgu è imperioso nel recupero disperato. Al 10' Gonzalez sostituisce Rafia. D'Aversa effettua un triplo cambio al 15' immettendo Sansone, Piccoli e Blin. È la mossa vincente. All'uscita Krstovic ha un gesto di stizza, mentre il Milan controlla senza patemi.
Reijnders gode di praterie, ma si vede subito che i nuovi ingressi salentini migliorano la fase offensiva con Banda spostato a destra e Sansone a sinistra. Al 21' su corner è Sansone a riaprire i giochi, sullo stacco di Baschirotto. Ora il Lecce ci crede e la Nord carica. Non passano nemmeno tre minuti e Banda raddoppia in contropiede, pareggiando la gara.
Blin ora è una diga, Ramadani e Gonzalez hanno mille polmoni, mentre il Milan è mentalmente stanco. Pioli immette Iovic in attacco ma il Lecce non arretra. Al 39' Sansone colpisce un palo clamoroso che fa gridare al gol. Subito dopo Banda esce stremato e al suo posto entra Venuti. Al 93' il gol di Piccoli fa esplodere il via del Mare, ma l'euforia dura un minuto, fino all'incrediibe intervento del Var. La partita termina tra gli applausi del Via del Mare e la rabbia dei salentini con un imbufalito Trinchera e l'ira finale dei tifosi salentini. La pausa arriva al momento giusto con un Lecce esausto ma determinato fino alla fine.

 

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