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Per riscrivere la storia. I giallorossi sono per il secondo anno consecutivo in serie A e cercano di ottenere un'altra salvezza, puntando tutto sull'entusiasmo della piazza, sulle idee di mercato dell'area tecnica e sulla forza di una compagine societaria sempre più strutturata e solida.

 

 

Così, è iniziato il campionato del Lecce 2023-2024 nel catino del Via del Mare, stracolmo di tifosi, pronti ad accogliere e acclamare i propri beniamini, sotto la spinta incessante del tifo della Nord. Di contro, i giallorossi se la dovevano vedere contro la quotatissima Lazio, reduce da un prestigioso secondo posto dello scorso Campionato. La squadra capitolina partiva con i favori del pronostico, anche in considerazione del fatto che ormai gli schemi di Sarri sono entrati nelle corde di un team, che ha cambiato pochi elementi rispetto allo scorso anno e che appariva fin da subito ben rodata. Il Lecce, invece, rivoluzionato dal mercato e guidato da un nuovo tecnico, Roberto D'Aversa è un cantiere aperto. Eppure, i salentini, al cospetto di una grande, hanno denotato belle potenzialità, sebbene ancora siano in fase di costruzione. In soli quattro minuti quando nessuno ormai ci sperava ribaltavano lo svantaggio iniziale e grazie ai cambi operati da D'Aversa e all'incessante sostegno della Nord riuscivano nell'impresa della vittoria. Prima della partita veniva osservato un minuto di raccoglimento in memoria del compianto Carletto Mazzone, mister del miglior piazzamento in serie A della compagine giallorossa, e il Lecce per l’occasione giocava con la fascia del lutto al braccio. Lo spettacolo del Via del Mare è da cardiopalma, il ruggito della Nord mette paura anche agli esperti capitolini e il Lecce ne beneficia subito, sospinto in ogni ripartenza e incoraggiato anche dopo ogni errore. La partita iniziava con ritmi sostenuti e la Lazio cercava di menare le danze. A centrocampo, Cataldi dettava i tempi, Luis Alberto inventava mentre Immobile era sempre insidioso. All’undicesimo Banda sfilava via sulla fascia, crossava dall’altro lato per Almqvist il quale serviva Rafia che forniva l’assist per Strefezza il cui tiro terminava di poco a lato. Un minuto dopo era Banda a scaldare i guantoni di Provedel. Il Lecce si difendeva con ordine e ripartiva con pericolosità. Al sedicesimo ancora Banda costituiva una spina del fianco per la difesa laziale e creava i presupposti per il vantaggio salentino. Gonzalez e Ramadani recuperavano una serie infinita di palloni mentre Almqvist era molto attivo sull’aut di destra. Al venticinquesimo arrivava però la doccia fredda su imbeccata nel cuore dell’aria di rigore salentina allorquando Immobile insaccava nonostante l’uscita disperata di Falcone. Il vantaggio capitolino non era meritato ma più volte i laziali si erano resi pericolosi proprio nelle verticalizzazioni sull’asse Zaccagni e Luis Alberto. Al 43’ altra occasione per la Lazio, Falcone salvava su Luis Alberto. Finiva un primo tempo combattuto ma con pochi tiri nello specchia della porta laziale. All’inizio del secondo tempo il Lecce spingeva sull’acceleratore e al secondo minuto sull’asse Banda-Dorgu veniva servito un pallone d’oro a Ramadami che però falliva il bersaglio da ottima posizione. Subito dopo un'altra occasione dal limite dell’aria ma Strefezza tirava debolmente. Il Lecce però era molto aggressivo e schiacciava la Lazio nella propria metacampo. Al nono minuto sostituiva Kamada con Vecino, Isaksen e usciva invece Felipe Anderson. Percussione all’undicesimo di Dorgu che serviva Strefezza che tirava di poco a lato dopo una serpentina. Al diciottesimo grande contropiede lanciato da Baschirotto per Banda il quale dopo una corsa serviva Rafia che tirava sul difensore laziale. Al diciannovesimo i primi cambi del Lecce: entravano Gallo, Kaba e Blin e uscivano i corrispettivi Dorgu, Rafia e Gendrey. Al ventunesimo un'altra azione corale del Lecce che si concludeva con un tiro di Ramadami. Dopo i cambi il Lecce si disponeva con Baschirotto terzino destro e Blin difensore centrale. Al ventiseiesimo doppio cambio della Lazio con Pedro e Lazzari. Al trentunesimo il Lecce cambiava Banda per Di Francesco. Al trentaquattresimo Gonzalez si faceva ammonire per bloccare una ripartenza. Subito dopo anche Pongracic veniva sanzionato con il cartellino giallo. Al trentaseiesimo Falcone faceva un miracolo con due parate consecutive evitando il raddoppio. Il Lecce sostituiva lo stanco Gonzalez per Burnete. Al quarantesimo l' azione avvolgente del Lecce con tiro goal di Almqvist. Al quarantaduesimo il goal che sanciva la vittoria del Lecce di Di Francesco ancora una volta con un’azione di tutta la squadra salentina. Il Lecce difendeva a denti stretti il risultato con forza e coraggio prima di esukltare sotto la nord al triplice fischio dell'arbitro giunto dopo un lunghissimo recupero. Così i salentini conquistavano i tre punti al cospetto di una grande.

 

 

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