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“Devo ringraziare il presidente e la dirigenza, Corvino e Trinchera per aver pensato al sottoscritto per un sodalizio così importante, dopo un biennio in cui chi mi ha preceduto ha fatto così bene”.

 

 

“Non vedo l’ora di mettermi le scarpe, scendere in campo, e lavorare per una società che ha valori così importanti, che crede fermamente nei giovani, elemento fondamentale per un sodalizio che deve sempre tenere i conti in ordine. Per tutte queste ragioni non ci ho pensato su due volte ad accettare la guida tecnica”.

Sono queste le prime parole del neo tecnico del Lecce, Roberto D’Aversa, presentato ufficialmente questa mattina presso la sala stampa “Sergio Vantaggiato” dello stadio di Via del Mare. A fare gli onori di casa il presidente del club Saverio Sticchi Damiani, assieme al responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino e al direttore sportivo Stefano Trinchera.

“Sono molto legato a questo territorio - prosegue D’Aversa, per un passato avuto da calciatore (Casarano e Gallipoli) e per le amicizie che ho. Vivo di calcio h24, e credo che lavorare sui giovani sia importantissimo: in passato mi è capitato di valorizzarne tanti, anche se spesso non di proprietà, elemento molto gratificante per il sottoscritto”.

Sul modulo sembra avere le idee chiare: “L’idea è di scendere in campo con il 4-3-3 - prosegue -, la variante che ci può essere è quella di scegliere vertice basso o vertice alto, quindi con la possibilità di passare al 4-2-3-1”.

Sui programmi a breve termine prima dell’avvio del ritiro il neo tecnico dice: “Con il direttore abbiamo già parlato, abbiamo le idee chiare e c’è tanto da lavorare. Si viene da una stagione importante, in cui il Lecce ha già dimostrato grande fame. L’aspetto più importante sarà quello dell’atteggiamento, bisognerà avere ancora più fame per riuscire a fare qualcosa di importante”.

Sull’attuale rosa e su quella che sarà D’Aversa ammette: “Sono uno che richiede tanto, dal mio staff e dai miei giocatori. Credo che un allenatore debba valutare la rosa e dare delle caratteristiche di cui magari la squadra può necessitare, per poi parlarne con il direttore”.

Un passaggio sulla tifoseria giallorossa: “Ho ancora negli occhi le immagini dell’esultanza sotto la curva a Monza in occasione della salvezza: è difficile trovare una curva così anche in trasferta. E tutto questo ha pesato sulla mia scelta, perché avere l’appoggio dei propri sostenitori a casa e fuori, per una realtà come il Lecce, è fondamentale”.

E proprio sull’unità di intenti D’Aversa è pronto a scommettere: “È un aspetto fondamentale, perchè dove si instaura una unità di intenti tra club, squadra, tifosi e stampa si raggiungono i risultati migliori. Bisogna fare un corpo unico per non dare vantaggi agli avversari”, conclude il tecnico giallorosso.

 

 

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