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Eroici. Così sono parsi oggi i giallorossi guidati da un meraviglioso Hjulmand e da un Blin stratosferico. Il centrocampo salentino fatto di lotta e sacrificio nonostante le defezioni merita veramente un grande applauso. Lo aveva detto Corvino in tempi non sospetti: questo Lecce darà battaglia su ogni campo,a prescindere dal risultato finale.

 



 

Le parole di Corvino rischiavano oggi di essere smentite perché si diceva che la panchina del Lecce non era all'altezza e è i ricambi a disposizione non avrebbero potuto garantire la necessaria dinamicità ed efficacia. In verità, a Bergamo è avvenuto tutto il contrario. Solo il regalo di Falcone aveva riaperto una partita che il Lecce ha sofferto, come giusto che sia, ma che, alla fine, ha disputato meravigliosamente. Il match era uno dei più improbi, soprattutto in considerazione dello stato di forma dei bergamaschi e anche in virtù dei risultati maturati ieri con la vittoria delle milanesi, che costringeva la Dea a prendersi i 3 punti per proseguire nella sua corsa ai vertici. La Dea è la più grande tra le provinciali, in grado ormai ogni anno di competere per la Champions League e che potrà essere in futuro fonte di ispirazione per la crescita del Lecce di Sticchi e Corvino. Oggi, il Lecce era poi incerottato in ogni reparto: in difesa Umtiti veniva sostituito da Tuia, a centrocampo spazio a Maleh al posto dello squalificato Gonzalez, mentre in avanti Ceesay guidava l'attacco e ai suoi lati agivano Banda e Di Francesco.

Il Lecce era seguito da quasi duemila supporters che hanno incitato i ragazzi fino all'ultimo. Il Lecce partiva alla grande e dopo 3 minuti passava in vantaggio con una meravigliosa staffilata di Ceesay che sorprendeva il portiere lombardo, Musso, dopo aver superato il diretto avversario. Il Lecce era aggressivo e non si accontentava del vantaggio, difendendosi molto alto. I bergamaschi parevano nervosi ed erano fallosi; non riuscivano a prendere nemmeno il possesso del centrocampo. Nei primi 15 minuti erano già due gli ammoniti tra i padroni di casa. Il Lecce era rapido e i centrocampisti verticalizzavano subito per Ceesay, il quale lottava su ogni pallone. In fase di non possesso, Blin e Hjulmand pressavano con grande intensità, così da impedire le trame locali. Anche Maleh dava una mano laddietro. Intorno al 20' però i padroni di casa erano più precisi nelle linee di passaggio e giungevano nei pressi dell'area salentina con frequenza. Lookman e Boga partivano dal lato di Tuia, a volte in difficoltà, mentre Hojlund veniva sempre ben controllato da Baschirotto, il quale non badava alla forma, ma spazzava ogni palla.

Il 4-3-2-1 dell'Atalanta non carburava anche perché più volte interveniva Falcone che si opponeva alle conclusioni dal limite o da dentro l'area dei padroni di casa. Non si trattava di veri e propri interventi straordinari, ma il portiere giallorosso trasmetteva sicurezza all'intero reparto. Col passare dei minuti Banda e Di Francesco perdevano il contatto con la palla e il Lecce ripartiva di meno, ma comunque i locali erano avvertiti, perché il Lecce era minaccioso sopratutto con l'indomabile Ceesay. Sugli esterni Gallo e Gendrey erano attentissimi e concentrati. Soprattutto a sinistra Gallo era provvidenziale con le sue diagonali difensive. I primi 45 minuti sfilavano via senza ulteriori patemi d'animo, anzi erano i salentini ad affacciarsi nella metà campo dei bergamaschi, senza però creare grossi pericoli. La ripresa iniziava con la pressione dei padroni di casa e il Lecce aveva difficoltà a uscire dalla propria trequarti. Al 48' il fuorigioco salvava il Lecce dal gol del pari, ma era un campanello di allarme. I salentini se ne rendevano conto e alzavano subito il baricentro, iniziando anche a essere fallosi. Al 60' dentro Colombo e Strefezza per Ceesay e Banda (infortunatosi). Al 67' Gasperini inseriva Muriel al posto di Boga, mentre il Lecce faceva entrare Ceccaroni al posto di Tuia (anche lui infortunato) e Oudin per Di Francesco (ammonito). L'ex colombiano era subito insidioso e l'Atalanta aveva ancora troppa birra in corso. Il Lecce perdeva tutti i pezzi e anche Maleh alzava bandiera bianca e doveva essere sostituito da Askildsen. Al 73' su angolo di Strefezza Blin saltava indisturbato nel cuore dell'area avversaria e faceva il 2-0. La partita sembrava chiusa ma Falcone combinava il disastro e Hojlund siglava il 2-1. Una sciagura il grave errore di Falcone che dava slancio a un'Atalanta che pareva tramortita.

Alla fine, il Lecce riesce a strappare i tre punti e la vittoria di misura è meritata. Tra gli applausi dei supporters giallorossi escono Baschirotto (tra i migliori) e compagni. Contro il Sassuolo per la prova del nove al Via del Mare sarà un'altra gara da giocare con la stessa intensità e determinazione.

 

 

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