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È la partita dello spartiacque, che può segnare già una prima sentenza invernale riguardo al campionato del Lecce. La gara va affrontata con maturità, attenzione, grinta e determinazione. Per questo in campo c'è l'esperienza di Umtiti, la tecnica di Strefezza, ma anche la sfrontatezza di Di Francesco e Colombo.

 

 

Dall'altro lato, la Samp cerca di dare la svolta al suo deficitario campionato. La tensione è alta e i liguri sembrano già essere all'ultima spiaggia. Stankovic l'ha definita la partita della vita, ma Baroni non ha lesinato sforzi per tener alta la tensione tra i suoi giocatori.
Le variazioni di formazione sono minime: Baschirotto a destra al posto di Gendrey e Umtiti spostato al centro della difesa.
La Doria parte subito forte, ma quando salgono i decibel Umtiti, Blin e Hjulmand mettono tutta la loro fisicità per intercettare le manovre avversarie. In avanti Strefezza si accentra molto per catalizzare più palloni possibili. Baschirotto è superiore a Gendrey nella fase difensiva e la partita è molto combattuta. Hjulmand salva su Duricic al 9' e fa capire ai suoi compagni che la gara sarà difficile. Al 12' il tiro di Gabbiadini è neutralizzato da un prodigioso Falcone, ma è il segno che la posizione dei trequartisti doriani crea problemi. Infatti, i liguri si schierano ad albero di Natale (4 3 2 1) e il Lecce appare sorpreso. Anche dal lato di Baschirotto ci sono difficoltà e allora Baroni affida a Blin il controllo di quella zona. A sinistra invece Gallo sembra in maggior controllo, anche perché ben supportato da Gonzalez, in veste di lottatore.
All'inizio manca la solita aggressività perché i giallorossi sono più guardinghi e la Samp è molto corta. Il primo squillo giallorosso arriva al 26' quando Pongracic lancia Di Francesco che tira dal limite senza però impensierire il portiere genovese. Il Lecce si sveglia dal tepore e inizia a macinare il suo gioco. Al 35' Strefezza calcia una punizione meravigliosa che sfiora il palo di destra di Audero, immobile nella circostanza.
La coda della prima frazione è di marca tutta salentina, perché salgono in cattedra Colombo, Di Francesco e Gonzalez, che iniziano a prevalere nei duelli individuali. Umtiti usa le maniere forti su Gabbiadini (il più insidioso tra i doriani) e fa capire che sa essere anche deciso e duro. I salentini non mollano un centimetro, interrompendo sul nascere la manovra genovese. Così al 46' il Lecce passa in vantaggio: Hjulmand recupera l'ennesimo pallone e un rimpallo favorisce Colombo che entra in area e fa partire una fucilata che gonfia la rete, fulminando l'incolpevole Audero. Nella ripresa, Stankovic effettua subito due cambi immettendo Yepes e Augello. Al 49' Di Francesco realizza anche il secondo gol, ma viene segnalato un millimetrico fuorigioco. I giallorossi sono aggressivi e il baricentro è giustamente alto. La Samp non trova le misure tra i reparti e prova solo a lanciare in avanti. Allora Stankovic inserisce il barese Caputo al posto di un opaco Montevago e Verre per Duricic. A metà del secondo tempo le squadre sono più lunghe e la Samp fa girare maggiormente il pallone. I cambi producono maggiore pericolosità degli uomini di casa e i giallorossi arretrano, pronti a ripartire in contropiede.
Al 70' Baroni mette dentro Banda, Gendrey e Askildsen al posto di Strefezza, Blin e Pongracic. Le forze fresche aiutano a pressare nuovamente alto i giallorossi che si riposizionano con Baschirotto centrale. La Samp allora si affida ai calci da fermo e piombano tanti palloni in area di rigore, dove Falcone esce spesso con grande bravura e anche i centrali difensivi sono imperiosi.
Al 76' Oudin sostituisce Di Francesco e Banda viene riportato sulla sua fascia di competenza. All'82' il Lecce raddoppia scatenando l'euforia dei duemila salentini, con una splendida azione di ripartenza. Askildsen lancia Colombo che di tacco serve meravigliosamente Banda che infila Audero. La partita però non è finita e la Samp sfiora il gol con Gabbiadini ma Gendrey è stratosferico nel recupero. Il Lecce chiude il 2022 con una bella prestazione, lucida, convincente e, quando necessario, sofferta. La lunga pausa sarà quindi di gioia per tutto il popolo salentino. E il Lecce, in 3 turni, ha ottenuto 7 punti, con una media da zona europea e con vista orientata verso un roseo futuro.

 

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