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È servito l'incitamento della Nord a fine partita contro la Juventus. Ancor di più sono servite le critiche piovute sull'atteggiamento rinunciatario dei salentini nell'ultima gara interna. Baroni ne è consapevole e decide di approntare un Lecce completamente diverso da quello visto al Via del Mare. 

 

 

È vero che i salentini sono calati nel secondo tempo, ma la sfortuna si è accanita col duplice infortunio in difesa e con i due legni colpiti. Alla fine, meglio giocare in questo modo, invece di speculare sul risultato. Se poi il Lecce avesse saputo gestire meglio la ripresa allora staremo a parlare di un altro punteggio. In verità, prima della gara, i tifosi avrebbero firmato per un pari, ma alla fine rimane la sensazione che alla Dacia Arena si poteva fare bottino pieno, nonostante la sofferenza finale e il miracolo di Falcone che salvava il risultato a tempo scaduto. Baroni schiera una formazione rinnovata negli uomini e nelle idee. Le novità sono in ogni reparto. In difesa, Umtiti fa coppia con Baschirotto; a centrocampo Blin è messo accanto a Hjulmand; in avanti Colombo è preferito a Ceesay. Ma anche le idee sono diverse. Il Lecce attacca con ordine, la difesa è alta, i centrocampisti hanno il compito di verticalizzare sulle punte, ma ciò che colpisce è la posizione di Strefezza, che si accentra spesso dietro Colombo. Anche Gonzalez si inserisce con continuità e volentieri sostiene Colombo. Così il Lecce è molto propositivo, e, in fase difensiva, accetta l'uno contro uno nelle transizioni friulane.
I ritmi nel primo tempo sono subito alti, soprattutto grazie ai giallorossi. Infatti, il Lecce parte a mille e già al 1' Strefezza coglie il palo con un bellissimo tiro dal limite, a portiere battuto. L'inizio di Banda, spesso ricercato, non è dei migliori, ma il gambiano è un osservato speciale e Gonzalez comunque costituisce un valido supporto. Da quel lato, anche Gallo spinge molto dando sempre ampiezza alla manovra. L'aggressività dei salentini è imperiosa, ma, purtroppo, i tiri in porta scarseggiano nonostante la gran mole di gioco, perché non piovono cross e sono pochi i tiri da fuori area. Dal canto suo, l'Udinese è impaurita e sembra colta di sorpresa da un Lecce sfrontato, ma impreciso. Quando però si accende Banda, allora sono guai per i friulani, come quando al 28' il tiro di Blin è rimpallato proprio nel cuore dell'area di rigore. È il preludio al gol, perché sempre da sinistra la squadra salentina è pericolosissima. I friulani non sono mai insidiosi e perdono molti contrasti contro gli arcigni Baschirotto e Umtiti che annullano Beto e compagni.
Al 32' la supremazia salentina si concretizza: Gallo fa partire un bel cross per Colombo che prima viene rimpallato, ma poi scaraventa in porta da due passi. Il vantaggio è meritato e il primo tempo è tutto giallorosso. Al 35' Pereyra effettua il primo tiro in porta dell'Udinese, ma Baschirotto salva in extremis.
Sul seguente angolo, l'Udinese ha una seconda chance, perché il Lecce ha il solito problema di difendere dai calci da fermo. Al 47' il Lecce è sfortunatissimo, in quanto Gallo dai 25 metri colpisce l'incrocio dei pali, gettando nello sconforto i sostenitori salentini, ma dimostrando che, dopo i primi 45 minuti, il vantaggio non solo è meritato, ma sta anche stretto ai nostri meravigliosi ragazzi.
Nella ripresa, il Lecce non cambia atteggiamento, ma al 55' Umtiti si fa male e lascia i salentini in 10. L'Udinese ne approfitta e va vicina la pari a causa di una dormita di Gendrey e di un errore di posizione di Blin spostato a centrale. Subito Baroni corre ai ripari e mette in campo Dermaku. La scelta si rivela improvvida. Al 61' la gara si incattivisce per l'intervento di Hjulmand su Dolofeu nettamente sul pallone, ma non accettato dal pubblico di casa che rumoreggia. Al 62' il Lecce spreca un contropiede clamoroso con Banda che sceglie di involarsi invece di mettere in porta Strefezza. Comunque l'Udinese non ci sta e cambia modulo passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Il Lecce perde in lucidità e non riparte più come nel primo tempo, pur rimanendo aggressivo. Così Deulofeu serve Beto al centro dell'area e i friulani pareggiano al 68'. Il calo del secondo tempo parte dall'uscita di Umtiti, ma anche dai cambi dei friulani con l'ingresso di Success. Alle occasioni sprecate si aggiunge anche quella di Pereyra.
Strefezza e Colombo al 72' cedono il posto a Cheesay e Di Francesco ma il Lecce non cambia ritmo.
Al 74' i ribaltamenti di fronte offrono occasioni a Gonzalez e a Deulofeu. Finalmente Baroni fa gli ultimi cambi inserendo Oudin e Bistrovic per Gonzalez (ottima gara) e Banda.
Nel finale il Lecce soffre e gioca persino in 10 per l'infortunio Dermaku. Alla fine ci pensa Falcone a salvare il risultato. Il pari è giusto, ma ancor più lo spirito di questo Lecce che mette in cascina un punto d'oro ed è pronto a dar battaglia al l'Atalanta nel prossimo turno.

 

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