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Com’è noto, il Papa ha indetto un Anno speciale dedicato a San Giuseppe, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.

 

 

 

"Al fine di perpetuare l'affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco - si legge nel decreto del Vaticano - ha stabilito che fino all'8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe".

Ogni parrocchia si è impegnata a valorizzare quest’anno in diversi modi e con iniziative legate alla figura di S. Giuseppe e alle diverse bellissime devozioni e riti popolari che si ispirano a questo Santo.

Il coro della diocesi di Otranto ha voluto rendere onore a San Giuseppe preparando un Oratorio musicale a lui dedicato: “Tibi silentium laus”.  E stasera lo presenterà in prima assoluta alle 19,30 nella cattedrale di Otranto. L’ingresso è concesso a un numero ristretto di persone munite di green pass ma l’evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube della diocesi e sulla pagina Fb del coro diocesano idruntino

Nella storia della musica non sono state scritte molte opere su questo Santo Patriarca e la maggior parte trattano un aspetto un po’ mortificante… l’agonia, il transito, la buona morte…

I testi di questa nuova opera, ricercati, elaborati e scritti da don Tiziano Galati cercano di far emergere un silenzio per nulla vuoto ma “fragoroso”. Sappiamo quanto i silenzi siano più eloquenti e sinceri delle parole, soprattutto di quelle coreografiche e di facciata, di circostanza che alcune volte rivestono il nulla.

Il silenzio di San Giuseppe, invece, è stato un silenzio straordinario. Di fatti non è stato proprio semplice rispettare il silenzio del protagonista che si è rifilato nel buio preferendo rimanere “ombra di Dio”. Come la nuvola nel pellegrinaggio del popolo di Israele, così Giuseppe nella vita della Santa Famiglia di Nazareth.

In questo Oratorio, protagonista è la Parola. Alcuni episodi raccontati dai Vangeli canonici e alcuni da Vangeli apocrifi; passi di meditazioni di papi, poeti e Santi.

La musica, di don Biagio Mandorino, ha cercato di non soffocare mai la Parola. Ne ha seguito il contesto, gioioso, luminoso, tenebroso, doloroso, glorioso, spaziando da uno stile all’altro; dalla canzone alla musica etnica, classica, contemporanea, dalla danza ebraica al corale.

Questo Oratorio non ha la pretesa di essere originale. È una “icona” dove si ricerca l’essenziale a volte invisibile agli occhi e l’inaudibile, dove ricorrono linee e colori e sembianze viste e riviste chissà quante volte. Come una icona serve per la contemplazione e la meditazione e la preghiera, così questo oratorio musicale.

 

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