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Campane a festa e grande gioia nella Chiesa di Ugento-Santa Maria di Leuca cui il vescovo Vito Angiuli, impegnato a Roma nell’Assemblea della Cei, ha fatto giungere un suo messaggio non appena è stata annunciata la promulgazione del decreto di venerabilità di don Tonino Bello.

 

 

 

“Cari fratelli e sorelle - ha scritto mons Angiuli -, con gioia vi annuncio che Papa Francesco ha ratificato i voti positivi espressi dai Consultori teologi della Congregazione delle cause dei santi e dai cardinali e vescovi, dichiarando: «Sono provate le virtù teologali della fede, della speranza e della carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali della prudenza, giustizia, fortezza e temperanza e annesse in grado eroico del Servo di Dio don Antonio Bello, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nel caso e per il fine di cui si tratta». Il Santo Padre, inoltre, ha dato disposizione al card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, che venisse pubblicato il Decreto che proclama Venerabile il Servo di Dio”.

“Il Venerabile mons. Antonio Bello - prosegue il messaggio del vescovo del Capo di Leuca - è stato persona intelligente e geniale, cristiano esemplare, educatore dei seminaristi e dei giovani, parroco infaticabile, vescovo generoso e appassionato. Profondamente innamorato di Gesù, della Chiesa, dell’umanità, dei poveri ha compiuto scelte forti e coraggiose. In qualità di Presidente di «Pax Christi» è stato un instancabile promotore della giustizia sociale, della salvaguardia del creato e testimone di pace. Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono stati i perni su cui ha sviluppato la sua testimonianza di fede invocando per tutti «un’ala di riserva» per volare con il Signore, avendo ogni uomo come compagno di volo”.

“Associato alla passione redentrice del Cristo Crocifisso - ha aggiunto -, ha fatto del suo letto di dolore un «altare scomodo» da cui ha continuato a esortare, incoraggiare il suo popolo a confidare con sentimenti di speranza in Cristo Risorto. A Maria, invocata come Madre premurosa e accogliente, ha consegnato la sua persona sul letto di morte”.   

“Facendo memoria del paterno appello di Papa Francesco, pellegrino sulla tomba del Servo di Dio, il 20 aprile 2018, - ha concluso Angiuli - imitiamo il suo esempio e incamminiamoci sulla via della santità, per ritrovarci insieme a lodare il Signore mirabile nei suoi santi”.

 

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