0
0
0
s2sdefault

Con l’arrivo della festa di San Biagio (domani 3 febbraio), aumenta, di poco ma costantemente, la luce del giorno e, in tempi passati, si allungava, di conseguenza, anche il tempo destinato al lavoro, soprattutto quello nei campi (noto il proverbio dialettale leccese: Te Santu Lasi alla marenna trasi).

 

 

Come ogni anno, Salve celebra la ricorrenza in onore del protettore San Biagio (da tutti invocato per le malattie della gola), con iniziative religiose e culturali. Nella mattinata di domani, dopo la santa messa nella cappella rurale dedicata al santo (alle 11), al suono della banda ci si potrà recare in visita alla vicina masseria Santu Lasi dove (alle 12) avrà luogo il rito della benedizione e della distribuzione dei pani della tradizione che a forma di mano, di pastorale, etc., evocano una simbologia legata alla figura del santo vescovo e martire. A seguire è prevista l’esibizione di un gruppo di ottoni del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, diretto dal maestro Emilio Mazzotta e coordinato dal maestro Massimo Perrone.

Nel corso della giornata, grazie alla sensibilità di Eliana Elia, sarà possibile visitare la masseria e la mostra dal titolo «Riconciliarsi con la natura. Le quattro stagioni e i quattro elementi: da Brueghel alle “teste composte” di Arcimboldo», voluta e curata da Vincenzo Cazzato.

«Tanto l’Oriente quanto l’Occidente - afferma il docente di storia dell’arte dell’Università del Salento - hanno concepito una stretta connessione fra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale. L’armoniosa interazione e l’equilibrio fra i quattro elementi - terra, acqua, aria, fuoco - ha costituito, da sempre, la base della vita, del funzionamento del mondo naturale e della nostra sopravvivenza sul pianeta: l’universo ordinato, sorto dal caos, era governato da personificazioni divinizzate degli elementi. Sin dall’antichità gli elementi sono stati rappresentati in varie forme e hanno ispirato artisti di ogni epoca, divenendo strumenti di creatività. Nelle opere del pittore fiammingo Jan Brueghel, terra, acqua, aria e fuoco sono presenti non come componenti secondarie ma nel ruolo di protagonisti».

«Proprio l’essere quattro - aggiunge Cazzato - ha favorito la combinazione con altre serie caratterizzate dallo stesso numero, in primo luogo le stagioni (ma anche le virtù cardinali, i fiumi del paradiso, i venti principali). Con le stagioni, i quattro elementi sono la manifestazione dell’esistenza di profonde analogie tra l’universo e la dimensione umana. Un’antica teoria vuole che nel sistema di relazioni e affinità che regola l’universo, ogni elemento sia associato, oltre che a un temperamento psichico, anche a una stagione dell’anno (ma pure a un segno zodiacale, a un metallo, a una divinità, a una parte del corpo umano): terra-autunno, acqua-inverno, aria-primavera, fuoco-estate. Anche le stagioni – conclude il professor Cazzato – sono rappresentate nella tradizione pittorica mediante figure allegoriche, divinità, paesaggi naturali o i prodotti che la natura offre nei vari periodi dell’anno. La corrispondenza fra la figura umana e i prodotti della natura trova riscontro nelle opere di un estroso pittore: Giuseppe Arcimboldo».

L’interessante iniziativa, promossa dalla masseria Santu Lasi, d’intesa con il comune di Salve, la parrocchia di San Nicola Magno, il Dipartimento di beni culturali dell’Unisalento e l’associazione Ville e giardini di Puglia - della quale la masseria fa parte - abbina dunque con gusto l’evento festivo a momenti di riflessione culturale, secondo una formula già sperimentata con successo negli scorsi anni.

 

 

Forum Famiglie Puglia