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“Natale è il silenzio. È un mistero, non lo possiamo sciupare nel chiasso. Ecco perché la nostra società, la nostra cultura, la nostra tradizione sta veramente facendo una violenza al mistero del Natale, perché lo ha gradualmente trasformato in una grande baldoria collettiva dalla quale proprio il mistero di Gesù resta completamente estraneo”.

 

 

 

 

È quanto osserva, nel suo messaggio natalizio, il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi. “Teniamoci stretto il nostro Natale, teniamoci stretto il nostro mistero. L’unico atteggiamento possibile è l’adorazione, lo stupore, la meraviglia. Se smettiamo di meravigliarci di fronte al Natale, allora è finito tutto. La meraviglia è che Dio viene in mezzo a noi; il nome che porta questo bambino è ‘Emanuele’, che vuol dire Dio con noi”, scrive il vescovo, ricordando che “il nostro non è un Dio lontano, che ci guarda dall’alto. Dio viene ad abitare in mezzo a noi facendosi uno di noi”.

Dunque, “il Natale di Gesù Cristo ci ricorda la vicinanza del nostro Dio, la sua condivisione piena della storia della nostra umanità, nei suoi dolori ma anche nei suoi aneliti e desideri di bene, di luce e di pace. Il Natale ci ricorda proprio questa consolante verità: Dio si è fatto uomo, uno di noi. Non abbiamo perciò bisogno di raccontargli niente, perché lui lo sa che cosa vuol dire appartenere all’ umanità!”.

Di qui l’augurio che “davvero la prossima celebrazione del mistero del Dio con noi quest’anno non ci trovi distratti, perché intenti a badare a tutto ciò che è solo cornice, ma ci veda gioiosi nell’accogliere il divino bambino che viene per abitare con noi e diventare compagno dei nostri passi di chiesa nel e per il nostro mondo”.

 

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