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Si parla e si riflette sul dramma dei giovani che hanno pagato un prezzo altissimo al Coronavirus sia per quanto è accaduto nella scuola con la Dad e la mancanza di socialità conseguente, sia per quanto al di fuori della scuola la mancanza di contatti e la difficoltà a cercare occasioni di svago ha determinato nei giovani con cadute dell'autostima e perdita di fiducia nel futuro.

 

 

 

Pochi parlano degli anziani e delle problematiche che l'isolamento ha determinato in chi già per l'età, già per le profonde delusioni che la vita ha determinato si è trovato a fare i conti con la solitudine, con gli acciacchi, con la confusione che il virus ha creato. Fa riflettere una notizia di questi giorni. I protagonisti sono un nonno ed un nipote.

“Voglio ridargli il sorriso che ha perso durante i lockdown”, con questa motivazione una giovane 25enne padovana ha lanciato un appello social alla ricerca di nuove conoscenze e amici per suo nonno 87enne che in poco tempo è diventato virale. Protagonista dalla storia è Ilaria Cocco, 25enne di Cittadella che in un accorato appello online ha rivelato le difficoltà e la solitudine del nonno dopo i duri momenti del lockdown e del covid e ha deciso così di affidarsi ai social per cercare di fargli riallacciare qualche rapporto esterno alla famiglia.

“Cerco un amico per mio nonno: unici requisiti saper giocare a scopa e a briscola” ha scritto la ragazza in un post su Facebook descrivendo l’arzillo nonnino e rivelando le sue paure e difficoltà dopo l’emergenza sanitaria. Isolamento e solitudine non sono sinonimi. Mentre la solitudine rappresenta un vissuto emotivo soggettivo, l’emozione negativa associata alla percezione della mancanza di relazioni o affetti, l’isolamento sociale è definito come l’oggettiva assenza o scarsità di relazioni sociali e interazioni con familiari, amici o con la comunità. Per essere più chiari: si può provare un senso di solitudine anche senza essere isolati e essere isolati senza sentirsi soli. Quello che accomuna isolamento e solitudine è che entrambi sono fattori di rischio per la salute e per la qualità della vita.

Il Papà ci ha ricordato: “gli anziani, sono quei pezzi di pane preziosi rimasti sulla tavola della nostra vita, che possono ancora nutrirci con una fragranza che abbiamo perso, ‘la fragranza della memoria’. Non perdiamo la memoria di cui gli anziani sono portatori, perché siamo figli di quella storia e senza radici appassiremo”.

 

Forum Famiglie Puglia