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Fra le misure ipotizzate per il prossimo Dpcm sull’emergenza Covid-19 vi sarebbe la separazione degli “anziani” - categoria che al momento non è ben chiaro da che età dovrebbe partire - dal resto della popolazione, in primis dalla famiglia.

 

 

 

Per costoro, al fine di tutelare la salute pubblica, andrebbero sacrificati diritti fondamentali, fondati nella Costituzione: la libertà personale ex art. 13, la libertà di circolazione ex art. 16, i diritti della famiglia come società naturale ex art. 29.

Costituirebbe, se realizzato, un pericoloso “precedente” - in futuro estensibile, una volta passato il principio, ad altre fasce di età o ad altre categorie - di separazione esistenziale per anni di vita dal resto della famiglia e della società: il tutto per ingerenza diretta dello Stato, a rischio di compromettere la salute proprio di quegli “anziani” che si presume di garantire tramite l’isolamento. L’eventuale assicurazione di assistenza domiciliare pubblica per i bisogni quotidiani (spesa alimentare o farmaceutica) appare peraltro inverosimile: si dovrebbe spiegare perché non sono state realizzate misure, pur meno impegnative, per fronteggiare la seconda ondata.

Per tutelare la salute collettiva ai sensi dell’art. 32 co. 1 Cost. si violerebbe così la salute - anche psichica, data la cessazione brusca e repentina della relazionalità familiare che un tale provvedimento comporterebbe - di cui al co. 2 dell’art. 32 Cost., dimenticando che ogni persona è costitutivamente rapportata all’altro, pur nel divario delle generazioni, pur nel pericolo di una pandemia, pur davanti alla morte.

Per non parlare della incompatibilità di un simile isolamento col principio di uguaglianza e di non discriminazione in base all’età o alla condizione sociale, fisica, o relativa alla salute, e del ricatto sotteso, per cui all’anziano viene detto: “o stai da solo o non ti curo”!

Dall’inizio della pandemia vi è stato il ricorrente tentativo di profittare dell’emergenza per far passare ciò che in tempi ordinari non sarebbe stato neanche ipotizzato. Un conto è “raccomandare” ai più deboli di riguardarsi, un conto è mascherare i fallimenti sul fronte dei trasporti, dei tamponi, della rete dei medici di famiglia, dei pronto soccorso, e via discorrendo, per quanto andava fatto e non si è fatto, sostituendo tutto questo con gli arresti domiciliari imposti in base all’età.

 

Forum Famiglie Puglia