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La comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie in Campi Salentina si prepara a festeggiare il Patrocinio di Sant’Oronzo, il prossimo 19 febbraio.

 

 

Tuttavia, la festa quest’anno sarà del tutto speciale in quanto, dopo ventisei anni, si terrà la discesa della tela miracolosa per la sostituzione del velo protettivo e l’apposizione dei nuovi sigilli da parte dell’arcivescovo Michele Seccia.

Come è noto, la tela dedicata al santo patrono, datata nel 1657 ad opera del pittore Carlo Rosa da Bitonto, si trova sull’altare maggiore della chiesa di Sant’Oronzo, esattamente di fronte alla chiesa madre.

Come riportano all’unanimità le fonti storiche, è tradizione che la mano sinistra del santo si sia “abbassata” (rispetto alla pittura originaria) sulle città di Lecce e di Campi simbolicamente rette in mano da un angelo, segno “miracoloso” della sua particolare protezione.

Ad autentica del fatto prodigioso, mons. Fabrizio Pignatelli, allora vescovo di Lecce, provvedeva a coprire la tela con un velo sigillato con cera rossa recante il suo sigillo episcopale

Questo velo è stato sostituito diverse volte, nel corso dei secoli, per conservare l’integrità del dipinto e come segno di venerazione per il fatto prodigioso ad esso legato.

A conferma di quanto detto, la discesa del dipinto è un’operazione straordinaria che si rende necessaria a seguito della lacerazione del velo avvenuta nel tempo, che ne richiede l’urgente sostituzione al fine di preservare la conservazione della tela stessa.

L’ultima volta in cui si procedette alla sostituzione fu nel 1998, ad opera dei compianti don Mario Versienti e del prof. Alfredo Calabrese.

L’insigne immagine del santo sarà scesa e posta sempre nella chiesa di Sant’Oronzo per la rimozione del velo lacerato e la ripulitura che avverranno nei giorni precedenti al Patrocinio.

Domani sera, 19 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica, sarà l’arcivescovo stesso a presiedere le ultime fasi della solenne procedura (che saranno pubbliche) e ad apporre il suo sigillo prima della risalita della tela nel suo altare.

Sarà un momento storico unico per la vita della comunità campiense, da vivere con gioia e fede, nella secolare devozione che lega il popolo di Campi al suo santo patrono.

 

 

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