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Con le migliaia di luoghi sacri dedicatigli, San Nicola di Myra (attuale Turchia) è fra i santi più venerati al mondo sia dalla Chiesa cattolica sia da quella ortodossa (Russia in testa).

 

 

 

Per la traslazione del suo corpo a Bari è ormai più conosciuto come San Nicola di Bari che ogni anno gli dedica il corteo storico della “Caravella”, seguito da migliaia di devoti che attendono con trepidazione la liquefazione della manna.

Altrettanta devozione rivolgono i cittadini di Caprarica di Lecce, Corigliano d’Otranto, Cursi, Maglie, Sannicola, Specchia, Squinzano e Aradeo dove è il protettore. Un tempo, dopo le celebrazioni religiose, nei sopracitati paesi, i fedeli si recavano in campagna per provvedere alla piantagione del tabacco (coltivazione ormai scomparsa) e ad effettuare la prima pompatura della vigna, un’altra grande coltura alla quale era interessata la quasi totalità della popolazione.

Il nome di Nicola in dialetto leccese è Nniculinu e mai, come invece succede a Bari, Cola che significa anche “corvo”; tuttavia anche nel Leccese è ricorrente come sinonimo di “stupido”.

Ecco una filastrocca rivolta ai bambini per farli divertire dove il nome Nicola rimane invariato:

Tirittuppiti e passa la zita,                               Subitamente passa la sposa,

la mugghiere te mèsciu Nicola;                      la moglie di mastro Nicola,

ae estuta te panni te sita,                                  va vestita di panni di seta,

tirittuppiti e passa la zita.                                 subitamente passa la sposa.

San Nicola ha il patronato sulle zitelle e, pertanto, molte fanciulle desiderose di ammogliarsi gli si rivolgevano con fervore; quelle di Aradeo recitavano così:

Santi Nicola miu, lu protettore                        San Nicola mio, il protettore

ci cunsulasti tre sureddhre sule                       che consolasti tre sorelle sole

la Marta, la Maria, la Isidora                         la Marta, la Maria, la Isidora   

cunsola puru me Santi Nicola.                        consola anche me San Nicola.

Talvolta nell’invocazione si inserivano versi contenenti una teorica sanzione punitiva nei casi in cui il Santo fosse stato inadempiente:

Santi Nicola miu                                                 San Nicola mio

se nu me pruiti                                                    se non mi provvedi

patarnosci te mie nu nde spettare                   padrenostri da me non te ne aspettare.

 

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