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Riprendiamo e proseguiamo il discorso, interrotto la scorsa settimana, con i progettisti della "Casa della Carità" circa la costruzione del futuro che lo staff elabora e realizza di continuo. Dunque iniziamo a parlare di autonomia occupazionale.

Esiste già ed è avanzato un programma di agricoltura sociale con l'aver creato una cooperativa sociale, la “Tau”, per cercare di offrire possibilità di lavoro.

A questa, si sta cercando di affiancare alte iniziative: una di queste è il "co-working della interazione" che consiste in un vero e proprio spazio in cui i nostri artisti ed alla casa della carità ce ne sono tanti, possano rendere visibili i loro lavori che vanno dall'artigianato più puro, alla scrittura più complessa, alle arti decorative e così via. Il visitatore potrebbe trovare ad esempio il cestino realizzato a mano, il dipinto oppure una raccolta di racconti in modo da realizzare guadagni per pagare affitti, vestiario o visite mediche.
L'altro progetto, ad amplissimo respiro, è "L'Accademia della Carità" che nasce con due obiettivi, di uno abbiamo già detto che è l'Housing e l'altro per l'occupazione. Per l'Housing diventerà un supporto culturale, mentre per il lavoro creerà occupazione perché, assieme ad Alessandro Valenti e la cooperativa “Tau” c'è la volontà di fa nascere la Scuola dei mestieri del cinema.

Perché proprio il cinema? Semplicemente perché è settore quasi del tutto inesplorato con grandi possibilità. In Puglia negli ultimi anni sono stati girati oltre 300 film e le varie produzioni hanno lamentato il fatto di non trovare personale e maestranze capaci di interpretare le specifiche necessità. La scuola sarà uno spazio di formazione professionale per parrucchieri, visagisti, idraulici, elettricisti, scrittori di cinema e quant'altro ed all'interno avrà una squadra organizzata per eventuali produzioni, un vero e proprio server.
La scuola sorgerà in un luogo fortemente voluto, in un quartiere degradato della città dove abbiamo già avviato un laboratorio teatrale in collaborazione con le più importanti compagnie teatrali salentine.
Ci sono però anche aperture verso altre realtà come l'Albania e la Moldavia e si pensa di usare l'Accademia come spazio formativo per i ragazzi provenienti da questi paesi che non vogliono venire in Italia per rimanere, ma vogliono prepararsi ed imparare un mestiere.

C'è ancora dell'altro, un servizio importante che comporta anche un momento formativo per gli operatori ed è il "Two for One" che consiste in un accompagnamento personale di ogni singolo ospite da parte di un volontario formato e specializzato che prende in carico la persona e la accompagna ed affianca nella ricerca del lavoro, orientamento ai servizi, ripresa dei documenti, insomma un vero e proprio tutor.
Tutto questo viene creato per poter contrastare, sempre con maggiori e migliori strumenti, la povertà che come si diceva non è soddisfare solo i bisogni primari ma prendersi cura della persona nella sua totale complessità, da qui la necessità di un maggior numero di persone che hanno voglia di fare l'esperienza del volontariato seguendo un percorso formativo da lanciare in tutta la diocesi.
Ci sarebbe ancora tanto altro da dire perché Simona Abate è un fiume in piena per l'entusiasmo e la passione che fa venir fuori quando parla di quello che assolutamente lei non considera un lavoro ma un vero e proprio modo di vivere e non è piaggeria se dico che mi sento fortunato ad averla incontrata anche perché, come sapete, mi ha cambiato la vita.
in un prossimo incontro parlerà il diacono Mario Renna, responsabile della logistica e degli approvvigionamenti e vedremo quali e quante difficoltà quotidianamente affronta.

 

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