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Dieci anni non sono solo un mero arco di tempo o una semplice parentesi nel corso della storia ma una vera e propria tessera del mosaico di un'esistenza umana fatta di emozioni, sentimenti, esperienze, lotte, sogni, incontri, scelte, in tanti casi importanti o decisive.

 

 

Dieci anni rappresentano soprattutto un percorso davvero notevole per la vita di un gruppo di preghiera, costituitosi spontaneamente e che, tagliando un tale traguardo, si volge ora al futuro. Stiamo parlando del gruppo "La vite e i tralci" (nome che rimanda subito ad una delle più splendide pagine del vangelo di Giovanni), attivo a Novoli, nelle parrocchie di Sant'Antonio Abate e della Madonna del Pane, che si appresta ormai a scrivere il proprio decennale.

"Ufficialmente - racconta il fondatore Donato Toscano - siamo nati come realtà il 24 giugno 2014. Una data che reputo assai significativa, la memoria della nascita di San Giovanni Battista, l'ultimo e il più grande dei profeti dell'antica alleanza ma anche l'immediato precursore del Messia. Ero di ritorno da un pellegrinaggio ad un santuario mariano e l'intensa esperienza spirituale lì vissuta mi fece sorgere l'idea di costituire un gruppo ispirato agli ideali cristiani”.

“All'inizio - conclude Toscano - si unirono a me solo alcuni amici. Poi, col passare del tempo, si aggiunsero molte altre persone ma ogni cosa avvenne sotto la guida dei parroci novolesi di Sant'Antonio Abate e della Madonna del Pane. Dapprima don Giuseppe Spedicato e, in seguito, don Luigi Lezzi. Una presenza davvero preziosa è stata, negli ultimi tempi, quella del compianto don Franco Frassanito che, sebbene ormai anziano ed a riposo, non ci faceva mai mancare il proprio incoraggiamento per proseguire nel cammino intrapreso".

Le linee guida degli incontri del gruppo sono essenzialmente tre, tanto semplici quanto fondamentali: la preghiera del rosario, la formazione spirituale attraverso le catechesi settimanali basate sulle Scritture (in particolar modo, i testi della liturgia della Parola di ogni domenica) e la convivialità fraterna tra i membri, vissuta altresì come strumento di evangelizzazione. Il nome "La vite e i tralci" fu scelto, tra diversi altri proposti, attraverso un sorteggio ma comunque piacque per il suo sapore evangelico e perchè capace di comunicare, in maniera immediata, la missione che i membri si sono prefissati cioè, quella di essere uniti tra loro e con il Salvatore. A distanza di dieci anni dalla nascita, l'auspicio è che il gruppo possa coinvolgere anche altre realtà parrocchiali.       

 

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