Il tema della gioia è uno dei temi capitali dell’esperienza cristiana ed è uno dei temi che riempie tutta la Bibbia. Basta semplicemente pensare a che cosa vuol dire “vangelo”. Vangelo è il buon annuncio, l’annuncio cioè dell’evento della gioia.
È “vangelo” l’annuncio dato ad un papà che gli è nato un figlio o una figlia; è vangelo l’annuncio dato dall’araldo di una vittoria che si è compiuta; è vangelo l’annuncio della liberazione dei prigionieri. “Vangelo” è quindi un annuncio di gioia e, di fatto, il vangelo ha meritato questo nome perché inizia e si chiude con la proclamazione della gioia.
Bisogna, dunque, “inseguire” la gioia, ma nella direzione giusta. E quindi si tratta di percepire con chiarezza, in ogni circostanza, qual è la direzione nella quale la gioia – questa realtà così fuggevole – si può ritrovare.
Si ritiene che la si possa trovare inseguendola con il passare di esperienza in esperienza. Questa è la più grande illusione. La molteplicità delle esperienze è già una confessione che non si è trovata la gioia.
Per raggiungere la gioia bisogna fare una scelta.
La gioia è garantita dall’obbedienza a Dio, irrevocabile, definitiva.
"Allora la gioia - scriveva Giuseppe Dossetti - potrà coesistere con la difficoltà e con il tormento, ma non svanisce.
Se si vuole eludere l’esperienza della sofferenza, si deve sapere che quella non è la via della gioia cristiana.
Se si accetta, invece, la gioia nella via della sofferenza, la gioia la sia ha sempre, e cresce di giorno in giorno, e diventa sempre, giorno per giorno, più stabile. E se non ci sarà la gioia come appagamento, scenderà sul nostro cuore la pace di Dio, a custodirli - i nostri cuori - in Cristo Gesù".
Così hanno fatto i santi, ma così soprattutto ha fatto Gesù. E questo gli ha meritato la risurrezione. La Lettera agli Ebrei dice che fu esaudito per la sua obbedienza. E quando fu esaudito? Certo con la risurrezione, ma anche prima, nell’ora dell’agonia, quando, inginocchiatosi, pregava: Padre, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà.
Appuntamento a stasera con la diretta (regia di Francesco Capoccia) su Portalecce (pagina Fb) e su Tele Dehon (ch 19) dal santuario di Novoli: alle 18 il rosario, a seguire la novena e la messa presieduta da don Luigi Lezzi con la predicazione di Padre Marino Longo.