0
0
0
s2sdefault

La prima parte del volume “La condizione giovanile in Italia. Rapporto giovani 2021” è dedicata al 2020. Pubblicato da Il Mulino, è stato realizzato dall’Istituto Giuseppe Toniolo. Il volume è una fotografia sulla modalità di frequenza in classe, nei corsi universitari ma anche sull’impatto delle scelte formative dei giovani.

 

 

 

La seconda parte del volume è dedicata invece, alle fragilità territoriali e sociali che la pandemia rischia di allargare, compreso il divario tra presente e il futuro. Il documento cerca di fare luce sulla particolare condizione passiva di troppi giovani. Nella terza parte si evidenziano i consumi alimentari e le esperienze di vita comune dei giovani

I dati e analizzati e descritti nel volume, sono stati presentati il 19 maggio scorso in un webinar promosso dall’Istituto Toniolo insieme all’Università cattolica, alla presenza del ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone.

L’obiettivo dell’edizione del 2021 è contribuire a capire come cambiano le condizioni e le attese, di fronte a un evento inatteso come quello della pandemia, in un'Italia che già presentava fragilità e disuguaglianze.

Sono state evidenziate alcune criticità, soprattutto nei percorsi formativi e professionali. Le conseguenze della crisi innescata dal Covid-19, rischiano di essere particolarmente gravi, specie per quanto riguarda la progettualità delle giovani generazioni. A fare da freno sono anzitutto l’incertezza lavorativa, il peggioramento della situazione economica, il protrarsi dello studio. Un giovane su tre afferma di non vivere autonomamente perché non è in grado di affrontare i costi di un’abitazione.

L'Italia ha un record negativo in Europa, la presenza dei “neet” cioè coloro che non studiano, ma non hanno un lavoro. Per chi si trova in condizioni di difficoltà, i dati evidenziano un'alta propensione ad accettare qualsiasi lavoro in modo immediato, con il relativo rischio di sfruttamento e condizioni di lavoro inadeguate.

Vulnerabilità e fragilità economica colpiscono perlopiù le giovani generazioni, e le prime informazioni relative agli effetti dell’emergenza Covid-19 segnalano il reale rischio di un ulteriore peggioramento.

I dati evidenziano che tra chi vive in famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza, il 46% circa ha un titolo di studio basso. Da qui l’urgenza, evidenziata nel rapporto, di rafforzare percorsi professionali e politiche attive del lavoro.

 

Forum Famiglie Puglia