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L'autobiografia non è mai un'impresa facile. Raccontarsi suppone uno sforzo interiore notevole. E Salvatore Sisinni non è tipo capace di tirarsi indietro: intraprendente, coraggioso, instancabile.

 

 

Mai nessuno, meglio del protagonista può raccontare i momenti più significativi della sua vita: quelli tristi e quelli lieti, le emozioni provate, le amarezze, le delusioni, i traguardi raggiunti e, infine, le speranze che gli rimangono. Questo ha voluto fare l'autore Salvatore Sisinni per fare un omaggio ai suoi familiari, ai suoi amici, a tutti conoscenti e in particolare a tutti i malati che hanno riposto fiducia nelle sue capacità professionali e umane. Ecco, in sintesi, le motivazioni che stanno all'incipit della sua nuova fatica editoriale, "Semplicemente, Medico. La mia vita in camice bianco e senza. W non è finita ancora... (Quasi diario)", (ed. Sette Muse 2023).

Quella del medico più che una professione è una missione. Nella vita non è tanto importante quanto, economicamente, si è realizzato bensì quello che, normalmente, spiritualmente e culturalmente, si è realizzato. La vita infatti è una continua scalata: bisogna andare sempre avanti, indietreggiare è disdicevole anche nelle difficoltà.

“Non c'è niente come il dolore incessante o episodico, amava dire Jon Kabat-Zinn professore emerito di medicina, che la medicina non riesca a mitigare, per motivarci almeno a tentare di fare qualcosa per noi stessi, quando nessun altro, inclusi i nostri medici è stato in grado di darci sollievo”.

 

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