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L’aspirazione alla pace può divenire attualmente una visione fondamentale dell’azione personale, della politica e del futuro per riconquistare un passato collettivo e creare i primi progetti per il futuro.

 

 

La pace è il grido di milioni di uomini e donne spesso soffocato dai rumori delle armi. La guerra in Ucraina, ricorda Andrea Riccardi nel suo libro, e tanti altri conflitti che hanno sporcato le pagine della nostra storia significano sempre distruzione, morte e caos, e scatenano le forze peggiori. Riccardi riflette in questo libro sulla necessità di creare una cultura di dialogo e di pace e un movimento sociale che metta la pace al centro della politica.

Prendendo spunto dall’esperienza nazionalista l’autore guardando ad Anna Frank scriveva così: “C’è negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all’assassino, alla furia, e fino a quando tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subito una metamorfosi, la guerra imperverserà”.

Si può divenire artigiani di pace: dipende da ognuno. Anche l’informazione può fare la sua parte contribuendo all’opinione pubblica e contrapponendo al grido di guerra il grido di pace: cambiare le vicende nazionali e le politiche internazionali. Non c’è via per la pace, ma la pace è la via.

 

 

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