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Viviamo l’era del disordine cognitivo che produce il famoso disordine informativo: Twitter ne è il caso emblematico dove la comunicazione in stato di crisi fa emergere nuove problematiche.

 

 

I social media, in particolare Twitter - secondo la ricerca e il libro che Mastrofini ha pubblicato in questo mese - sono oggi luoghi in cui le notizie vengono ripetute e moltiplicate, commentate in maniera offensiva e non si riesce quasi più a distinguere il falso dal vero e dal verosimile. Il disordine informativo al quale sicuramente ad un’istituzione come la Chiesa che tende alla verità non piace, ha pesanti ripercussioni sulla tenuta democratica e sulla capacità di prendere decisioni basate su presupposti verificati.

Dal punto di vista pratico, è il primo studio che fa vedere in che modo il disordine informativo prende di mira un Dicastero della Santa Sede quale è la Pontificia Accademia per la Vita. L’impegno per una comunicazione dal cuore e dalle braccia aperte dove la comunità deve riappropriarsi di una sensibilità condivisa deve ricominciare a mettere in moto nuovi meccanismi. Non si tratta di condividere valori etici personali, ma anche prendere un carattere di tipo oggettivo e sociale, in maniera da riconoscere gli ostacoli e cercare di superarli. Quando, nella prassi politica, non c'è l'intenzione del dialogo, non si fa crescere una società. Il politico, ma anche la Chiesa con i suoi mezzi, possono e devono creare le condizioni sociali di comunicazione poiché essi sono le espressioni più alte della socialità.

 

 

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