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Don Carlo Santoro commenta il Vangelo di domenica 20 dicembre 2020, IV di Avvento.

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Parliamo dei preti dell’antico Israele, di gente che nasceva già sacerdote in virtù dell’appartenenza all’antica tribù di Levi, da Dio “messa da parte” per le sue cose! Persone impastate di Sacra Scrittura, di leggi e norme liturgiche, gente dalle mani sempre a mollo nelle abluzioni, per poter maneggiare le cose sacre. Gente talmente esperta di Dio, talmente appagata dal proprio ruolo sacro da non aver bisogno di uscire fuori dal tempio, nemmeno se vengono angeli ad annunciare che Dio li aspetta in una stalla… Gente che ha fatto residenza o in parrocchia, soprattutto nelle sacrestie, o nel “privé spirituale” di qualche movimento o associazione, con un curriculum zeppo di qualifiche e corsi di aggiornamento teologici…Incapaci di uscire fuori dal tabernacolo del proprio “Io” per inseguire un Dio, quello di Gesù Cristo, che non sta mai fermo, in cammino da quando è nato su questa terra… E noi “bravi bambini cattolici”, incapaci di riconoscere i segni dei tempi, celebriamo tutti gli anni un Dio che si incarna nella mia umanità, quella di ieri, di oggi e di sempre, e tuttavia, continuiamo a difendere o a tollerare una fede raggrinzita sotto la teca di un passato che non può più tornare… Non rischiamo di lasciare Dio in attesa, fuori dalla nostra vita, soltanto perché ancora la messa non è finita!

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A Betlemme c ‘è il censimento, mai tanta gente è affluita nel piccolo borgo. Questa è una benedizione! Un affare: affittacamere, alberghi, B&B… Tutti troppo impegnati per rendersi conto di quanto gli accade accanto. Luca dice (2,7) che non si trova posto per Maria e Giuseppe, perché giustamente chi si assume la responsabilità di accogliere una partoriente ormai giunta al termine della gravidanza? Giustamente, il buon senso suggerisce, non è opportuno, è sconveniente, le tante urgenze da inseguire… Tutti buoni motivi con cui però rischiamo di respingere Dio, di perdere l’occasione di accoglierlo nell’altro e nell’oltre della solita vita, del solito Natale… Il Signore passa e bussa, troverà la tua porta aperta?

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Tre i servizi del magazine settimanale di Portalecce Tv diretto da Manuela Marzo

- È decollato “Il Cammino”. Ora i senza fissa dimora hanno un tetto da cui ripartire. di Francesco Capoccia
- Giovani volontari crescono. La Caritas diocesana avvia un progetto di formazione per cinque ragazzi della diocesi. di Tonio Rollo
- San Pietro Vernotico si ritrova comunità in piazza intorno all’Albero di Natale all’uncinetto. di Stefano Zaffino

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Abbiamo negli occhi l’immagine romantica dei pastorelli del nostro presepe? Bene, buttate nel cestino gli stereotipi natalizi e guardiamo in faccia la realtà: i pastori, al tempo di Gesù (e non vado oltre!), non godevano di un’ottima reputazione, inosservanti  del riposo sabbatico e di qualunque altro precetto religioso, propensi a violare i confini territoriali altrui… una vita, un cuore nomade il loro… Eppure sono i primi nell’elenco degli angeli ad essere avvisati, perché Dio non  bussa alla porta dei sacerdoti, ma a quella dei malfamati pastori, dei reietti, dei “bastardi” resi tali dai giudizi di condanna altrui. Pertanto, a te che ti ritieni fuori da ogni graduatoria del mondo, Dio dice che viene, sta venendo ancora, per te e non importa quale passato lasci dietro di te o che presente precario vivi, segui l’annuncio che senti nel cuore e presentati all’appuntamento che Dio ti ha dato, vuole ritrovare il figlio perduto che c’è in te. Non sentirti lontano da Lui… Non è possibile, perché Dio aspetta che tu gli apra la porta del cuore! Non è un postino, perciò non farlo bussare due volte!

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Non è facile parlare di angeli! Troppa ragione, troppa scienza evidente per ammettere la presenza di esseri spirituali, con tanto di aureole e ali grandi… Così come non è facile essere credenti in un mondo scettico, ferito e perciò arrabbiato, incapace di accettare qualunque Vangelo, cioè qualunque bell'annuncio, qualunque accenno di promessa e speranza. Il mondo ride o sbraita in faccia alla tua fede? Bene! Sii angelo: annuncia con la tua tenacia, quasi irrazionale, che nulla è impossibile a Dio! Che “a Natale” puoi, come puoi tutti i giorni della tua vita se permetti a Dio di “farsi casa”, nelle tue parole, nei tuoi gesti, nelle tue parole, nel tuo sguardo! Buon cammino.

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Don Carlo Santoro commenta il Vangelo di domenica 13 dicembre 2020, III domenica di Avvento.

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Don Carlo Santoro commenta la prima lettura di martedì 8 dicembre 2020, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria.

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Don Carlo Santoro commenta il Vangelo di domenica 6 dicembre 2020, II domenica di Avvento.

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Due i servizi del magazine settimanale di Portalecce Tv diretto da Manuela Marzo
- Per i defunti con le mani alzate. Alpha&Omega: in cattedrale l’elevazione spirituale di Just4Jesus. (di Alessio Seconi) 
- La chiesa di San Francesco di Paola abitata da frati e popolata da angeli. (di Lory Larva)

 

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