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Si sono spente le luci di Pentecoste nella nostra cattedrale e in tutte le cattedrali d’Italia che in questo anno hanno concluso la terza tappa del Cammino sinodale della Chiesa che è in Italia.

 

 

 

 

Ci siamo fermati al termine di un percorso durato alcuni anni e, nella solenne veglia di sabato scorso, lo Spirito Santo ci ha aiutato a fare memoria di quanto egli stesso ha suggerito alla Chiesa italiana e alla nostra Chiesa particolare lungo tutto il Cammino sinodale (SCARICA LA SINTESI).

Ci ha fatto memoria del tempo in cui, nella prima tappa, la fase narrativa, abbiamo ricordato le nostre storie, la storia della nostra Chiesa locale, quella delle nostre comunità parrocchiali; abbiamo disegnato le strade, talvolta i sentieri, faticosamente percorsi nei secoli e che negli ultimi anni, dal Sinodo diocesano del 2000 in poi passando per il Sinodo dei giovani, hanno dato un volto alla nostra diocesi e alle nostre comunità, soprattutto quelle nelle quali ogni cristiano vive la propria appartenenza al popolo di Dio.

Dopo aver riflettuto insieme nel convegno “La parrocchia. Chiesa pellegrina tra le strade degli uomini” (LEGGI), nei “tavoli sinodali”, luoghi di riflessione e discernimento, ci siamo confrontati nello stile della “conversazione nello Spirito” non avendo paura di evidenziarne le criticità ma anche di coglierne i semi di speranza.

Sabato sera per l’azione dello Spirito Santo abbiamo visto quanto lo spirito ha insegnato alla Chiesa e alle Chiese nella fase sapienziale. Noi come Chiesa di Lecce, nel confronto con le esperienze vissute sul nostro territorio, declinate nell’ottica dell’umanesimo integrale, abbiamo cercato “nuovi linguaggi per comunicare la fede e creare nella Chiesa corresponsabilità e sinodalità”. Abbiamo compreso che solo il linguaggio del dono trova nei suoi diversi colori la potenzialità per manifestare il volto della Chiesa in uscita. Il linguaggio che solo può essere inteso da tutti nella babele dei linguaggi degli uomini e delle donne del nostro tempo.

E il dono dello Spirito genera nel popolo di Dio la chiamata alla profezia che diventa missione. È stata chiamata alla profezia l’Assemblea Sinodale, rappresentativa delle diverse vocazioni, dei diversi carismi e ministeri, radunata nella splendida cornice della chiesa di Sant’Irene. Lì, in quel tempio che meravigliosamente dice la fede dei nostri padri, sotto l’egida dello Spirito, che realmente crediamo agisca nella “conversazione dello Spirito”, siamo stati messi alla prova nel fare proposte concrete per una nuova pastorale della nostra Chiesa locale che sia aderente al territorio. Che ne rinnovi il volto, ne accresca la capacità di ascolto e di reale comprensione, la renda realmente profetica.

Raccontare, insegnare, inviare sono i verbi che coniugano lo Spirito Santo. Sono quei verbi che hanno collocato la nostra solenne Veglia di Pentecoste tra memoria e profezia.

E di quanto ci sia bisogno di un popolo profetico lo manifestano chiaramente tutte le notizie che quotidianamente ci vengono date dai media nazionali e locali ma anche dalle esperienze di lettura del territorio che necessariamente dobbiamo fare.

Essere popolo di profeti che attraverso il potere dei segni dona vita agli uomini e alle donne di ogni tempo.

E la profezia sarà la grande sfida che la Chiesa di Lecce, alla luce del percorso compiuto e del documento che i vescovi della Chiesa Italiana ci doneranno, dovrà affrontare nell’impegno a pensare e a redigere, in maniera sinodale, il progetto pastorale che ci dovrà guidare nei prossimi anni. Profezia per le comunità. Profezia nel territorio. Profezia nella cultura svolta e proposta nei suoi diversi cantieri, dalla scuola primaria all’università, dall’arte all’urbanistica, dalla Tradizione alle tradizioni. Profezia nella politica e nell’economia che oggi, molto spesso sono coniugate in maniera perversa e per nulla attenta al bene comune, al rispetto dell’ambiente e alla promozione del tessuto sociale e del bene comune. Profezia nella famiglia e nelle tante sfide educative che essa è chiamata a vivere nella custodia e nella formazione delle giovani generazioni.

La profezia è una vocazione che coinvolge tutti. Non è possibile tirarsi indietro. Non è possibile derogare.

Alla luce di quanto in questi anni lo Spirito ha detto alla Chiesa di Lecce continuiamo a fare Sinodo, con un impegno faticoso e puntuale che deve sempre più coinvolgere ciascuno.

 

Forum Famiglie Puglia

 

Mi curo di te, la sanità nel Salento. Radio Portalecce