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“Un’oasi di misericordia. La Chiesa nell’azione pastorale di Papa Francesco”  il saggio di Francesco Carlucci edito da Tau editrice, in tutte le librerie dallo scorso 25 gennaio. A tu per tu con l’autore per comprendere l’origine del testo, le motivazioni e il messaggio in esso contenuto.

 

 

 

Un'oasi di misericordia. Perché la scelta di questo titolo?

Papa Giovanni XXIII nel discorso “Gaudet Mater Ecclesia”, in apertura del Concilio Vaticano II, disse chiaramente che per la Chiesa era arrivato il tempo di utilizzare «la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore». La misericordia è l’asse portante del cammino della Chiesa in particolare nel post-Concilio, basti pensare al magistero di Giovanni Paolo II e l’impulso dato alla devozione alla Divina misericordia.  Papa Francesco ha raccolto l’eredità dei suoi predecessori improntando la vita della Chiesa a partire dalla misericordia, perché essa possa raggiungere quelle “periferie” - ognuno di noi ha almeno una “periferia” esistenziale - che aspettano di ricevere l’annuncio del Vangelo, l’annuncio di Cristo che è salvezza e gioia. La misericordia diviene il paradigma su cui misurare la vita della Chiesa nelle varie attività che essa svolge. Il Papa ripete spesso che Dio è “compassione, vicinanza e tenerezza”, un Dio che ama e non si stanca mai di perdonare.

Lei ringrazia Papa Francesco per il suo magistero, in quanto il suo insegnamento le ha dato la possibilità di crescere come cristiano. In che senso? E in che modo?

Modificando l’immagine di Dio che per alcuni anni ho portato dentro me e di conseguenza l’idea di Chiesa che avevo maturato. Papa Francesco mi ha annunciato un Dio che non è lì per pesare i nostri errori, ma per tendere sempre la mano, per dare la possibilità attraverso la relazione con Lui di vivere la vita nella gioia, di essere uomo e Cristiano. Di conseguenza ha modificato anche l’immagine in me di ciò che la Chiesa dovesse essere. Non chiusa in alcuni schemi spesso riferiti ad un passato che non c’è più, in forme e stili che parlano linguaggi d’altri tempi e che tendono a salvaguardare “l’unica pecorella rimasta nel recinto” mentre le novantanove sono lì che aspettano l’annuncio. Una comunità che scopre la bellezza del camminare insieme, capace di essere attenta ai “segni dei tempi”, capace di saper dialogare e ascoltare anche chi oppone rifiuto e chiusura, capace di essere attenta alla voce dello Spirito Santo. Una Chiesa che non rinunci mai all’autenticità del suo messaggio, ma che sappia proporlo con amore, non per fare proselitismo, ma per essere testimone capace di attrarre al Signore.

Quale è il messaggio principale di questo saggio?

Papa Benedetto XVI a proposito del Concilio Vaticano II parlava del «rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino». La Chiesa quindi cammina guidata dallo Spirito Santo che l’accompagna ad una sempre più piena e profonda conoscenza e conformazione a Cristo. Così essa, salvaguardando il deposito della fede, annuncia il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi, rinnovando il suo stile e il suo linguaggio, non per fare un “lifting” di facciata, ma per essere in continuo stato di conversione evangelica. Papa Francesco si colloca, a mio avviso, in questo itinerario di continuità con il Concilio e con i suoi predecessori. È possibile notare infatti come il suo magistero affonda le radici nel magistero di chi l’ha preceduto. Non è mancata l’opposizione a Papa Francesco in questi anni, in alcuni casi contrapposto a Papa Benedetto. Così nel mio piccolo ho cercato di dimostrare come i nostri ristretti schemi di valutazione devono lasciar spazio all'ampiezza e alla profondità del magistero di questi giganti della fede, che camminano raccogliendo l’eredità ricevuta e facendola fruttificare. 

  

 

Perché leggere la sua pubblicazione?

Per avere uno sguardo ampio sul cammino che la Chiesa sta compiendo. Il testo tratta in modo essenziale le linee portanti del magistero del Papa, a partire dalla recezione del Concilio, per poi dare uno sguardo sull’umanesimo che emerge dal suo magistero. Successivamente il testo tocca alcuni temi “caldi” del pontificato: la Chiesa come Popolo di Dio, la Misericordia declinata nelle varie sfaccettature (in Dio, nella Chiesa, nella celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, nella Famiglia, nei poveri, nei migranti), e infine il tema dell’Ascolto dello Spirito Santo nel cammino sinodale.

L'AUTORE

Francesco Carlucci, laureato in Beni Culturali e Filologia Moderna, ha conseguito il Baccalaureato in Scienze Religiose presso l’Issrm “don Tonino Bello” di Lecce, dove è attualmente iscritto per conseguire la Licenza. Collabora con la Consulta diocesana di Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.

 

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