Condurre “la nave delle Chiese ortodosse locali in uno spirito di sinfonia ma anche di verità, di attenzione e ascolto, ma anche di giustizia e capacità di discernimento nei problemi che attanagliano la vita dei propri fedeli ovunque nel mondo, capace di contribuire al dialogo di amore e al dialogo teologico con le altre Chiese cristiane ed in primo luogo con la sorella Chiesa romano-cattolica, come anche nell’incontro con le altre grandi religioni e le culture”.
È tradizione della Chiesa cattolica dedicare l’ultimo giorno dell’anno solare al ringraziamento. Questa sera in tutte le parrocchie della diocesi - in cattedrale alle 18 presiederà l’arcivescovo Michele Seccia - , al termine della messa vespertina (primi vespri della solennità di Maria SS. Madre di Dio e alla vigilia della Giornata mondiale della pace) sarà intonato il più antico inno di ringraziamento, il Te Deum.
Per Papa Francesco “i credenti e le persone di buona volontà si sentano sempre più chiamati a cooperare alla formazione di una cultura dell’incontro, del dialogo e della collaborazione al servizio della famiglia umana” (Incontro Interreligioso ed Ecumenico per la Pace a Dhaka, 1 dicembre 2017).
La ‘buona volontà’ (eudokia), nel linguaggio comune, fa pensare alla buona volontà degli uomini, ma nelle Sacre Scritture è indicato il “buon volere” di Dio verso gli uomini, che non conosce limiti. Ed ecco allora il messaggio del Natale: con la nascita di Gesù, Dio ha manifestato il suo buon volere verso tutti.
Un’antica consuetudine prevede per la festa di Natale tre messe, dette rispettivamente della notte, dell’aurora e del giorno. In ognuna, attraverso le letture che variano, viene presentato un aspetto diverso del mistero.
Con il rinnovamento liturgico la Chiesa ha mantenuto nei suoi testi il senso genuino del Natale secondo la migliore teologia dell’epoca aurea romana. La solennità del Natale è preparata dalla vigilia e si prolunga in una ottava del Natale con la celebrazione di alcuni Santi. L’ottava del Natale ha ricuperato il suo senso romano primitivo: Natalis Sanctae Mariae, con una festa in onore della divina maternità.