In un tempo in cui le parole sembrano talvolta perdere forza, riscoprire la potenza comunicativa dell’arte può offrire nuove vie per annunciare il Vangelo. Nella catechesi, come nelle esperienze di guida turistica legate al patrimonio religioso, la bellezza ha il potere di coinvolgere profondamente, rendendo l’annuncio accessibile, evocativo, memorabile.
Non si tratta di estetizzare il messaggio cristiano, ma di riscoprirne la forma incarnata. L’arte, nella sua varietà di espressioni - pittura, architettura, scultura, musica, ma anche simbolo e rito - è sempre stata, nella storia della Chiesa, un linguaggio catechetico potente. Parlava ai fedeli prima ancora che sapessero leggere. Oggi, può ancora “scrivere” nei cuori.
In questa prospettiva nasce il percorso tematico “Arte e bellezza”, promosso dall’Istituto superiore di scienze religiose “don Tonino Bello” di Lecce, nell’ambito dei corsi caratterizzanti il ciclo di Laurea magistrale in Pastorale della bellezza. Si tratta di un modulo formativo che affianca all’approfondimento teologico un’attenzione concreta agli strumenti e ai linguaggi della comunicazione e della progettazione attraverso le opere d’arte, pensato per catechisti, operatori pastorali, ma anche per guide turistiche interessate a proporre un approccio più spiritualmente consapevole ai beni culturali ecclesiastici.
Il percorso non si limita a una lettura storico-artistica, ma propone una riflessione integrata: l’opera d’arte come soglia, come parabola visiva, come narrazione che apre al Mistero. È un modo per rimettere in dialogo la Chiesa con il linguaggio della cultura, con il patrimonio di cui è custode, e soprattutto con le persone.
In particolare, l’attenzione si concentra su come le immagini parlano ancora oggi, a partire dalle domande esistenziali più profonde. Ogni incontro si configura come un laboratorio di sguardo e di ascolto, in cui la bellezza non è fine a sé stessa, ma mezzo di relazione, via per la comprensione, strumento per una catechesi incarnata e significativa.
Destinatari privilegiati sono coloro che, nella comunità ecclesiale o nel contesto culturale e turistico, hanno il compito di raccontare, guidare, accompagnare. Perché, come ha ricordato papa Francesco, “non basta dire che Dio esiste: bisogna mostrarlo attraverso la bellezza”.
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