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Emozione e gioia per la conclusione di un percorso durato cinque anni che ha visto impegnati sei candidati che poche ore fa hanno coronato un loro obiettivo, la Licenza in Scienze religiose (indirizzo didattico pedagogico), presso l’Issrm “don Tonino Bello” di Lecce, sotto la direzione del prof. Antonio Bergamo. Ha presieduto la seduta il prof. Sebastiano Pinto.

 

 

Al termine del triennio che ha portato al conseguimento del  baccalaureato (corrispondente alla laurea triennale in scienze religiose) l'indirizzo pedagogico-didattico ha offerto ai candidati un completo piano di studi che, attraverso teologia, filosofia e materie umanistiche,  ha fornito loro  gli strumenti necessari  per leggere la complessità del mondo globalizzato, educare all'interculturalità e al dialogo con la pluralità, preparandosi specificamente all’insegnamento della religione cattolica presso le scuole di diverso ordine e grado.

Francesco Braghò, studente dell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni ha presentato un elaborato dal titolo “Cristo dalla morte alla resurrezione. Ermeneutica trinitaria del mistero pasquale in alcuni scritti di Hans U.V. Balthasar e Chiara Lubich”. Un articolato lavoro che si snoda in quattro capitoli, in un percorso biblico teologico che muovendosi dalle concezioni veterotestamentari e attraverso i testi balthasariani e il pensiero di Chiara Lubich mette in risalto la rivelazione dell’amore trinitario in Gesù abbandonato ed il legame tra Gesù abbandonato e l’unità, concludendo con un excursus su come il magistero della Chiesa abbia trattato il tema dell’amore trinitario.

Anna Rita Giannetta della dell’arcidiocesi di Otranto ha proposto un tema interessante e profondo “E non sai di essere Eva? La donna attraverso lo sguardo dei Padri della Chiesa tra Magistero ed esegesi femminista contemporanea”. Il lavoro di ricerca nasce dal desiderio di un ulteriore approfondimento della tematica già trattata nella triennale   ‘donne e Bibbia’, “accompagnato dalla consapevolezza, - afferma Giannetta - come sostengono le teologhe femministe (e non solo), che le donne non sono un tema da trattare separatamente e soltanto in alcune occasioni speciali. L’universo femminile è parte attiva nella Chiesa”. Un elaborato strutturato in tre capitoli attraverso il quale emerge, pagina dopo pagina, la preparazione, la competenza e la sete di ricerca che ha accompagnato in tutto il percorso di studi la candidata.

Maurizia Cezza, anche lei dell’arcidiocesi di Otranto, ha discusso un tema storico di notevole importanza “Chiesa celeste e Chiesa terrestre. Le due spade della cristianità di Papa Bonifacio VIII”, analizzando la figura di un pontefice controverso quanto discusso “asceso al trono petrino in un’epoca in cui imperatori e re si inginocchiavano davanti all’autorità del romano pontefice”. Una ricerca, che si sviluppa in tre capitoli, caratterizzata da attenzione alle fonti e rispetto del dato storico, esposta con serietà e oggettività.

Valentina Raho della diocesi di Oria ha affrontato un tema nuovo, frizzante “La biblioteca tra cultura, fede e società”. Articolata in tre capitoli, la biblioteca ponte tra culture, luogo di dialogo e di pluralismo religioso conclude con l’approfondimento di una unità didattica spendibile nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, risultato del tirocinio attivo, diretto e indiretto, che la candidata ha svolto nel biennio di specializzazione.

Alessia Guarraci, di Siracusa ma che ha svolto il suo iter di formazione a Lecce, ha presentato un tema complesso che richiede competenza e padronanza dei punti trattati: “Interiorità e intersoggettività nella cultura contemporanea: limiti e opportunità tra P. Ricoeur, E. Lévinas e Z. Bauman”. Un elaborato che si snoda in tre capitoli approfondendo “la questione filosofica tra identità e alterità nella società post-moderna in un ‘viaggio’ filosofico dettagliato, analizzando la relazione tra comunione, comunità e comunicazione per concludere nel terzo capitolo con una riflessione attenta sulla contemporaneità.

Emanuele Spedicato dell’arcidiocesi di Lecce ha discusso, forte dei suoi studi filosofici, un tema particolare, “Esistenza e nulla tra filosofia e teologia”, uno sguardo approfondito sull’esistenza umana, tra riflessione teologica e filosofica, attraverso il pensiero di autori di rilievo tra i quali Jean-Paul Sartre e Gabriel Marcel. Tre capitoli, tre sguardi competenti sul tema dell’elaborato che evidenziano la passione dell’autore per la filosofia, lo spirito critico che lo accompagna e il riferimento al pensiero teologico come compimento di un lavoro di ricerca di spessore.

La vicinanza gioiosa di tutta la comunità accademica accompagna tutti e sei i candidati con l’augurio come ha più volte precisato Papa Francesco che la teologia non si esaurisca nella disputa accademica o che guardi l’umanità da un castello di vetro: «Si impara per vivere: teologia e santità sono un binomio inscindibile. La teologia che elaborate sia dunque radicata e fondata sulla Rivelazione, sulla Tradizione, ma anche accompagni - ha aggiunto - i processi culturali e sociali, in particolare le transizioni difficili. In questo tempo la teologia deve farsi carico anche dei conflitti: non solamente quelli che sperimentiamo dentro la Chiesa, ma anche quelli che riguardano il mondo intero». 

 

 

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