Dopo i doni, i ringraziamenti. E così è stato. Anzi di più: il più alto rendimento di grazie è salito in cielo. Ma anche a Papa Francesco che qualche giorno fa ha regalato per il tramite dell'arcivescovo, al Dea del “Fazzi” due ventilatori polmonari di ultima generazione.
Il tempo pasquale muove speditamente i suoi passi e invita ogni cristiano a mettersi alla scuola del Risorto, per riconoscelo come il Signore della propria vita.
25 aprile 1945. Una data che ha segnato la storia del nostro Paese, una data che ci riporta in un passato non molto lontano, ma che indica percorsi da seguire nel nostro presente, per la costruzione di un futuro migliore.
L'ultimo consiglio episcopale presieduto dall'arcivescovo Michele Seccia si era svolto il 3 marzo scorso in un clima che cominciava ad avere sempre più il sapore dell'incertezza.
Passaggio, sepolcro, speranza: sono questi i tre punti su cui si è articolata l'omelia (VAI AL MINUTO 54) pronunciata ieri sera nella cappella del seminario di Lecce dall'arcivescovo Michele Seccia nel solenne pontificale del giorno di Pasqua.
“Notte di luce e di speranza!”. Così l'arcivescovo Michele Seccia ha sintetizzato la Solenne Veglia Pasquale, paventando il rischio che può affacciarsi nella vita di ogni cristiano: considerare la festa odierna come fine e se stessa.