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Il Santo Padre Francesco, domenica scorsa, ha dato solenne inizio al Sinodo universale, presiedendo la santa messa nella Basilica di San Pietro e invitando tutte le diocesi del mondo a dar corso ai programmi che, anche durante l’ultima nostra Assemblea diocesana del clero, sono stati illustrati.

 

 

 

Si rende quanto mai opportuno, allora, che in ogni parrocchia e chiesa si dia inizio a questo evento comunitario e si celebri la santa messa domenicale secondo questa speciale intenzione del Santo Padre, ricordando l’importanza di questo percorso sinodale che, nelle intenzioni del Papa, intende coinvolgere tutti i battezzati, affinché, docili alla voce dello Spirito Santo, possano prendere parte attiva nel cammino.

È una novità sostanziale quella voluta da Papa Francesco, su cui vale la pena riflettere tutti: tutti noi, ciascuno secondo il proprio ruolo, siamo chiamati a cercare il bene della Chiesa, in ascolto dello Spirito, per camminare nella storia, in questa nostra storia.

La novità del Sinodo, che è un organismo già esistente dal Vaticano II a cui partecipano i vescovi per aiutare il Papa nel governo della Chiesa, è proprio la fase diocesana e continentale, che comporta che anche il popolo di Dio possa esprimersi. Mi sembra un’occasione importante per la nostra Chiesa locale, già impegnata nel Giubileo Oronziano, per far crescere la comunione, la partecipazione e la missione, come è indicato nel titolo del cammino sinodale. È un processo che mira a far emergere anche la voce di tutti i credenti, clero e laici, il modo in cui essi vedono la Chiesa, i suoi problemi, quali tematiche ritengono si debbano affrontare con urgenza per rispondere ai segni dei tempi. Sarà per noi Chiesa di Lecce un cammino di corresponsabilità, di discernimento e di ascolto.

Ciò implicherà la necessità di convocare più spesso tutti gli organismi di partecipazione (consiglio pastorale parrocchiale, consiglio per gli affari economici, responsabili di gruppi, movimenti e associazioni), in modo tale che la comunità intera possa riflettere sulle più urgenti aree e tematiche pastorali che, proprio nel Sinodo, si intendono affrontare. In particolare, mi riferisco al rinnovo dell’annuncio e della catechesi, al grande tema della famiglia, alla necessità di rianimare la liturgia e la pietà popolare, e alla testimonianza coerente nella carità da rilanciare in ogni ambiente. Infatti, non è possibile rispondere a queste sfide se ogni battezzato non prende coscienza dell’importanza che assumono la partecipazione, la comunione e la missione nella vita della Chiesa. 

Faccio appello, inoltre, a tutti gli uomini di buona volontà affinché diano il loro contributo alla realizzazione del Sinodo. Infatti, è intenzione della Chiesa in uscita porsi in ascolto dei bisogni e delle necessità anche di coloro che, pur essendosi allontanati dalla frequentazione della parrocchia, si sentono ancora chiamati a vivere concretamente il Vangelo della vita e dell’amore, sebbene talvolta non trovino nella Chiesa quella sorgente di fede, di comunione e carità che attira a Cristo, redentore dell’uomo.

Consapevoli che la buona riuscita del nuovo percorso voluto da Papa Francesco dipende dalla sensibilità e dall’impegno di ognuno di noi, mi sento in dovere di richiamare tutti alla responsabilità, affinché questo tempo di riflessione, di rinnovamento e di grazia non vada sprecato.

Iniziamo allora tutti insieme a vivere il Sinodo, già da stasera, quando in cattedrale presiederò la solenne eucarestia di apertura della fase diocesana, in segno di quell’autentica ed effettiva comunione, così chiaramente desiderata dal Papa.

Chi non potrà intervenire di persona avrà l’opportunità di seguire la celebrazione su Portalecce (pagina Fb) e su Telesalento (ch 73). Vi aspetto per partire insieme.

 

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