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Carissimi fratelli e sorelle, nell'immediata vigilia del Mercoledì delle Ceneri ho pensato di affidare alcune riflessioni a Portalecce non avendo preparato quest’anno la consueta lettera alla comunità diocesana per l’inizio della Quaresima.

  

 

Non l'ho fatto per due motivi. Prima di tutto per non aggiungere altre parole ai tanto attesi pensieri che Papa Francesco ogni anno dona alla Chiesa universale per meglio intraprendere il cammino di avvicinamento ai giorni in cui faremo solenne memoria del Mistero Pasquale: un Messaggio che vi invito a leggere e a meditare anche nelle comunità.

L’altra ragione che mi ha suggerito di non scrivere altro, mi viene dalla concomitanza con il messaggio di annuncio della mia prima Visita pastorale a tutte le comunità della diocesi e nel quale ho già offerto qualche spunto utile che vi accompagni in questa Quaresima.

“Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione - scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2020 - non dobbiamo mai darlo per scontato. Questa nuova opportunità dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore. Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi”. (Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2020).

È il senso autentico che ciascuno può dare ad una Quaresima che in questo frangente temporale si congiunge al senso di smarrimento che tutti - anche se qui nel Salento al momento non abbiamo di che preoccuparci - stiamo vivendo a causa della diffusione del Coronavirus-Covid 19.

Come pastore e guida del popolo di Dio che è in Lecce non mi sento esonerato dall’essere vicino a ciascuno di voi nemmeno in questa circostanza. Non solo per un dovere pastorale ma anche per una saggia osservanza del senso civico e nel rispetto che tutti dovremmo nutrire per la salute di tutti che è un bene comune.

Prego ogni giorno in particolare per gli ammalati, per gli anziani, per chi lavora negli ospedali e nelle case di cura ma anche per i salentini che sono al nord per ragioni di lavoro e per i nostri ragazzi che studiano nelle università delle regioni più colpite. Con alcuni di loro sono spesso in contatto telefonico non solo per informarmi della loro salute fisica e psichica ma soprattutto per incoraggiarli e per trasmettere loro fiducia e serenità.

Anche a tutti voi, invitandovi ad osservare le disposizioni delle autorità sanitarie, raccomando prudenza e buon senso anche nell’uso dei social e delle chat: di fake news ne circolano troppe. Anzi possiamo tradurre in un fruttuoso “digiuno quaresimale” la limitazione dell’uso del telefono per navigare in internet alla ricerca di notizie: fidiamoci solo dei canali istituzionali e non di chi alimenta la confusione.

Ai sacerdoti e ai diaconi, in modo speciale, affido il compito di sostenere con sapienza evangelica le persone più fragili, in particolar modo quelle che si lasciano più facilmente prendere dalla paura. E se il compito dovesse risultarvi più agevole potrete adottare piccole precauzioni che già altri miei confratelli vescovi in Italia, da nord a sud, hanno suggerito a parroci e cappellani. Come, ad esempio, svuotare le acquasantiere, evitare di bagnarsi gli occhi con l’acqua benedetta anche domani in occasione dell’imposizione delle ceneri, evitare il segno della pace durante la messa, distribuire la comunione eucaristica sulla mano (secondo le norme liturgiche vigenti), evitare la comunione sotto le due specie; per quanto possibile, inoltre, evitare - come in uso in molte parrocchie - le condoglianze al termine dei funerali, dei trigesimi e degli anniversari. E voi, fratelli miei nel sacramento dell’Ordine sacro, come anche i ministri della comunione: abbiate cura di lavare spesso e bene le mani.

Sarà una Quaresima particolare. Pregheremo di più affinché il Signore doni pazienza e forza d’animo a chi sta lottando contro il rischio del contagio.

Buon cammino, insieme verso la Pasqua del Signore.

 

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