Lo stemma episcopale è al suo posto. Campeggia a metà via tra l’architrave del portale più bello della cattedrale di Lecce, sul quale tre angioletti giocano e si inseguono tra melograni, melacotogne e carciofi, e il Sant’Oronzo in pietra leccese che accoglie benedicente fedeli, pellegrini e turisti.

“Testificari evangelium gratiae”, da oggi in avanti, sarà l’invito rivolto a chiunque oltrepasserà quella soglia santa ma anche per chi, da Lecce, vorrà portarsi a casa un messaggio di significato per la vita. È il motto preso in prestito dagli Atti degli Apostoli (20,24), la password del ministero episcopale dell’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta che, in calce allo scudo a quattro quarti - con la fiamma rossa, simbolo dello Spirito Santo; la stella del mattino di chiara ispirazione mariana che racconta di una devozione alla Madonna, incisa nelle sue radici pulsanesi; con il segno della Chiesa, la barca dorata che naviga sul mare; e con le torri che ricordano il suo paese natale ma anche i castelli medievali, disseminati nel crotonese, sua prima diocesi - scriverà la nuova storia della Chiesa di Lecce. Un’impronta, un marchio, un faro, che più luminoso di così non si può.
È come se la piazza, improvvisamente, pur rimanendo bellissima nella sua eleganza e immutata nella sua maestosità, avesse cambiato i suoi connotati: tra le sue braccia, la Chiesa di Lecce, in cammino nella fedeltà e nella continuità della Successione Apostolica, garanzia di vita per il grande popolo dei battezzati, stasera, come nel cenacolo, si stringerà in un cuor solo e in un’anima sola per lodare e ringraziare la Trinità per il dono del nuovo pastore.
Una festa e una grande preghiera corale che avrà inizio alle 19 quando l’arcivescovo Panzetta, accompagnato da alcuni sacerdoti, si recherà nella chiesa di Santa Maria della Grazia, per fermarsi in preghiera e affidare il ministero leccese alla Madre.
Proseguirà poi verso Piazza Sant’Oronzo, ai piedi della colonna del santo patrono. Qui rivolgerà il suo primo messaggio alle autorità della città e ai sindaci dei comuni della diocesi. Dopo il presule interverranno il primo cittadino di Lecce, Adriana Poli Bortone, il prefetto, Domenico Natalino Manno e il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva.
Da qui, via verso Piazza Duomo dove l’arcivescovo troverà l’assemblea pronta per la celebrazione eucaristica di inaugurazione del ministero a Lecce. All’inizio della messa, riceverà il saluto dell’arcivescovo emerito, mons. Michele Seccia e l’omaggio di alcuni rappresentanti della Chiesa di Lecce (sacerdoti, religiosi e laici). Dopo di che, la celebrazione - cui parteciperanno anche il card. Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, l'attuale arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Alberto Torriani e alcuni vescovi pugliesi, proseguirà regolarmente con la liturgia della Parola e con la liturgia eucaristica.
ALCUNE NOTIZIE UTILI
I fedeli che vorranno prendere parte alla celebrazione, potranno recarsi in Piazza Duomo dove saranno disponibili 1200 posti a sedere. Alcuni settori sono riservati alle autorità, altri ai sacerdoti e altri ancora ai fedeli provenienti dalle diocesi di Taranto e di Crotone-Santa Severina. Il resto dei posti, la gran parte, sarà libero. Chi non riuscirà a trovare un posto a sedere (per motivi di sicurezza non sarà possibile rimanere in piedi nella piazza) potrà seguire la messa sul maxischermo installato nella chiesa di Sant'Irene.
L'intera cerimonia, a partire dalle 18,45, sarà trasmessa in diretta sui canali social di Portalecce e su Tele Dehon (ch 19) (GUARDA). L’Ufficio liturgico diocesano guidato da don Mattia Murra ha già preparato il libretto della messa che verrà distribuito in Piazza Duomo e che tornerà utile per chi seguirà la diretta da casa (SCARICA).


