Davvero numerosi sono stati ieri i messaggi di buon compleanno che sono giunti soprattutto attraverso i social all’arcivescovo Michele Seccia nel giorno del suo 74.mo genetliaco, Il pastore ha scelto Portalecce per inviare un sentito “biglietto” di ringraziamento anzitutto ai sacerdoti e, attraverso di essi, all’intera comunità diocesana.
Miei cari e amati sacerdoti,
ho letto con tanta commozione i bei pensieri augurali che avete voluto indirizzarmi in occasione del mio compleanno: insieme ai vostri, anche tanti fedeli laici delle comunità in cui svolgete il vostro ministero hanno voluto manifestarmi affetto e vicinanza tramite i social e tramite Portalecce.
Sono grato al Signore per il dono della vita che sempre accompagna con la sua amorevole presenza. Così come sono grato per questa amata Chiesa di Lecce nella quale mi ha chiamato ad essere segno vivo della sua presenza. Provo sempre una bella sensazione ogni anno in questo giorno nel ricordare che nella stessa data - sia pur un po’ di anni prima - sia nato l’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, un pastore che ho vissuto da vicino e dal quale ho cercato di apprendere, da giovane vescovo, i “trucchi del mestiere”. Dubito di esserci riuscito - don Cosmo era davvero sopra la media - ma vi assicuro che ce l’ho messa tutta. Ieri avrebbe compiuto 93 anni. Il Buon Pastore lo abbia in gloria in attesa di fare festa con lui in Paradiso.
Quello di ieri è stato un compleanno “particolare”: è arrivato nell’anno giubilare dedicato alla speranza e all’inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV che non cessa di condurci insieme a Cristo, origine della pace disarmata e disarmante. Ma è stato particolare anche per aver avuto accanto colui che tra non molto mi succederà alla guida di questa Chiesa locale: sento di dover ringraziare il Signore per aver messo al mio e al vostro fianco, in quest’ultimo anno pastorale, l’arcivescovo Angelo Raffaele.
Vorrei abbracciarvi tutti e ringraziarvi uno ad uno non solo per ciò che mi avete scritto ma anche per lo zelo pastorale e la passione con cui vivete il vostro ministero, cose tutte che già conoscevo ma che ho potuto toccare con mano durante la visita pastorale.
Grazie perché mi consentite, per grazia di Dio, di “essere collaboratore della vostra gioia”, grande missione per la quale cerco di spendere ogni mia energia; grazie perché se posso “offrire una bella testimonianza di pastore per la nostra Chiesa” è solo merito di quell’amoris officium che ci lega; grazie perché “come un unico palpito” posso quotidianamente sentire il vostro abbraccio.
Vi chiedo, dunque, un solo regalo: pregate per me!
Sono consapevole che lo fate ogni giorno a messa - e che lo fate con il cuore - ma la preghiera non è mai abbastanza. Chiedete al Buon Pastore per me il dono di una vita santa, tutta dedita a Lui, una vita nella quale, finché Egli vorrà, possa sempre servirlo con gioia e con passione.
Da parte mia posso solo dirvi ancora una volta che vi voglio bene, che la mia casa è la vostra casa e che siete e sarete sempre al centro delle mie attenzioni e delle mie premure.