Quando Giuda consuma il suo tradimento ed esce dal Cenacolo, illuminato non solo dalle lampade rituali ma dalla presenza del Maestro, l’evangelista sembra commentare: “ed era notte”.
Ai piedi della croce stava la Madre e accanto a lei il discepolo che il Maestro amava.
Quante volte volendo disegnare il volto della Chiesa siamo andati lì, alla notte della cena. E lì, nel Cenacolo, come è successo ieri sera dove si è fatto memoria dell’istituzione dell’Eucarestia, abbiamo ascoltato delle parole, abbiamo fatto nostri dei gesti, abbiamo accolto dei doni.
Eravamo popolo Dio. Radunati nella chiesa madre quale Corpo mistico che nella diversità e nella ricchezza dei carismi e dei ministeri generata dall’unzione crismale, siamo stati segno sacramentale di Cristo, l'unto del Signore che nella sua Pasqua ci ha uniti a sé.
È una triste vicenda, quella accaduta a Cosenza. Una neonata rapita con l’inganno. Una città che si mobilita esprime per come può la sua vicinanza sui social o stazionando in attesa davanti alla clinica.
Portalecce rilancia volentieri un articolo redatto dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, dal titolo “La cristianità dell’Europa tra mediazione e fraternità”, apparso domenica 12 gennaio 2025 su “Nuovo Quotidiano di Puglia”.