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In Austria e Germania anche l’attesa del Natale del 2021 verrà vissuta con le restrizioni e le difficoltà legate alla pandemia da Covid-19.

 

 

 

La recrudescenza della diffusione del virus, l’aumento esponenziale dei casi gravi e dei morti, la nuova serrata generale con chiusure e limitazioni molto vicine a quelle dell’anno passato, hanno portato alla decisione di non effettuare i mercatini tipici dell’Avvento sia in Austria sia in Germania, come pure semplificare e ridurre al minimo le attività pastorali e liturgiche, onde non esporre i fedeli a rischi eccessivi. Tutte queste scelte vanno ad incidere non poco sul tessuto sociale dei due Paesi, che indiscutibilmente speravano di poter tornare a vivere l’Avvento anche come una rinascita dopo oltre due anni di pandemia. Senza contare l’impatto negativo per introiti che vengono usati per attività assistenziali e sociali.

L’Avvento momento di preghiera, di attesa, di porte delle chiese e dei monasteri aperte e di colori, sapori, manifestazioni liete tipiche della culture germanica, si rinnova però, attraverso l’inventiva e la volontà delle diocesi e delle istituzioni ecclesiali: a partire dall’esperienza di oltre un anno caratterizzato da videoconferenze, scambi di auguri via piattaforme telematiche, messe e rosari in streaming, supporti sociali potenziati, l’Avvento 2021 in Austria e Germania presenta un lungo elenco di offerte che vanno dai presepi storici alle campagne contro la solitudine, passando per l’ospitalità nei monasteri per vivere giorni di silenzio e preghiera in vista della nascita di Gesù, che riceve molte lettere in questi giorni.

Come l’anno scorso sono state annullate le iniziative legate all’Avvento nell’abbazia di Admont durante le quali venivano raccolte le lettere per Gesù Bambino. Admont è un simbolo in Austria, per la sua importanza, per la sua storia, ma è anche l’esempio della situazione generale: i 127 espositori previsti del mercatino tradizionale della terza settimana d’Avvento non ci saranno, nonostante gli sforzi degli organizzatori. Nonostante la cancellazione sarà l’abbazia stessa a far da cornice all’attesa del Natale per accogliere chi potrà recarvisi: l’intero chiostro dell’abbazia sarà addobbato per Natale e fatto risplendere, grazie alla collaborazione dell’abate, Dom Gerhard Hafner. I bambini troveranno una cassetta dorata dove riporre le loro lettere a Gesù Bambino, nelle quali scriveranno desideri e problemi: “davvero ogni lettera riceve risposta”, sottolinea l’organizzatrice Silvia Schnepfleitner e grazie ai molti volontari che risponderanno a ogni lettera una tradizione secolare non si fermerà.

Anche a Würzburg, in Germania si scrivono le lettere a Gesù Bambino: il vescovo, mons. Franz Jung ha aperto l’unico ufficio postale natalizio della Baviera a Himmelstadt, nella Bassa Franconia. Da qui a Natale giungeranno fino a 80mila lettere, “anime dei bambini su carta”, ha detto Jung: le lettere sono uno “specchio del bisogno dei nostri giorni”. Le lettere a Gesù Bambino sono semplici ma esprimono speranze e disagi, parlano di famiglia e di Covid-19, di “pace e sicurezza, salute del corpo e dell’anima, sicurezza e opportunità di sviluppo”. Ma è importante che le lettere ricevano risposta. Se ciò non avvenisse sarebbe un grave abuso di fiducia. Jung ha ringraziato il capo dell’ufficio postale di Natale, Rosemarie Schotte, e i 40 volontari per il loro impegno.

Se è vero che la tipica offerta dei calendari di Natale già da anni ha trovato una sua via attraverso internet, alla luce dei problemi organizzativi dopo l’esperienza emergenziale del 2020, quest’anno vien presentato un calendario dell’Avvento con una campagna congiunta delle diocesi bavaresi di Augsburg, Bamberg, Eichstätt, Monaco e Freising, Passau, Regensburg e Würzburg: QUI si possono trovare 24 storie che permettono di approfondire la pastorale dell’Avvento con persone che vivono in prima persona il contatto con i fedeli. Le testimonianze resteranno disponibili tutto l’anno, anche per creare la possibilità di un interscambio tra lettori e testimoni.

La necessità di contatto e di scambio è sempre stata alla base delle proposte dell’Avvento sia in Germania sia in Austria: ma alla luce della pandemia, i numeri della solitudine sono divenuti spaventosi. Secondo uno studio della Commissione europea, la sensazione di solitudine delle persone è aumentata in tutta Europa durante la pandemia. Nel 2016 circa il 9% dei tedeschi ha dichiarato di sentirsi solo: il numero è salito al 25% nel 2020.

Ciò significa che una persona su quattro in Germania è sola. E non sono solo gli anziani. La solitudine colpisce la società nel suo insieme, indipendentemente dal genere, dall’età o dall’origine. Ma spesso bastano solo piccoli gesti, un sorriso, una parola amica, un ascolto attento aperto, un po’ di tempo. Nasce da questo la campagna per l’Avvento 2021 #jetzthoffnungschenken (donare speranza oggi) ideata dalle diocesi cattoliche, organizzazioni umanitarie, associazioni e ordini nell’Avvento 2021 con l’appoggio della agenzia di stampa Kna, del PORTALE della Chiesa tedesca e del PORTALE della pastorale sociale.

Un video natalizio animato (GUARDA) racconta la storia di una donna anziana che preme il pulsante di emergenza del suo servizio di assistenza a causa di un barattolo di biscotti chiuso a chiave; una pagina internet dedicata, offre una ampia offerta di spunti e indicazioni operative sul tema della solitudine, e attraverso testimonianze e consigli per andare incontro a chi soffre e subisce la solitudine e la povertà.

Per le organizzazioni umanitarie come la Caritas, la chiusura dei mercatini di Natale e delle raccolte porta a porta in Avvento, significa la perdita di cospicue donazioni provenienti da stand, offerte e vendite solidali. Per questo la Caritas della diocesi di St. Pölten in Austria ha allestito un “mercatino di Natale virtuale”. Invita “tutti a visitarlo e, ad esempio, a bere un sidro caldo virtuale per una buona causa o ad acquistare torte di semi di papavero Waldviertel a beneficio delle persone bisognose”, ha scritto il segretario generale della Caritas Bassa Austria Christoph Riedl durante la presentazione della campagna. Sebbene non ci sia un piacere culinario immediato, “resta la bella sensazione di aver aiutato qualcun altro”, afferma Riedl. Il mercatino di Natale virtuale invita a “passeggiare digitalmente”, con un solo clic e una piccola donazione, “perché la povertà non ha lockdown”.

 

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